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Arrestati vertici Blutec, scomparsi 16 dei 21 milioni per Termini Imerese

Cronaca
L'ingresso dello stabilimento Blutec a Termini Imerese (Ansa)

Ai domiciliari il presidente e l'amministratore delegato dello stabilimento. Bloccati beni per 16,5 milioni. Sigilli all'impianto ex Fiat. In serata gruppo di operai forza i cancelli. Di Maio: "Non abbandoneremo i lavoratori". Conte: "Occorre metterli in sicurezza"

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"Solo 5 milioni di euro, dei 21 erogati a Blutec, sono stati destinati allo scopo del programma di sviluppo finalizzato alla riconversione e riqualificazione del polo industriale di Termini Imerese. Gli altri 16 milioni di euro sono scomparsi". E' quanto evidenzia il sostituto procuratore Guido Schininà, che insieme al procuratore Ambrogio Cartosio ha condotto l'inchiesta sulla Blutec, la società che ha rilevato l'ex stabilimento Fiat di Termini Imerese, finita oggi sotto sequestro. Sotto gli occhi dei lavoratori increduli, la Gdf ha messo i sigilli a tutto l'impianto e ha arrestato presidente e amministratore delegato della società. La Procura ha disposto i domiciliari per Roberto Ginatta e Cosimo Di Cursi: l'accusa è quella di malversazione ai danni dello Stato. In serata, un gruppo di operai ha forzato i cancelli della fabbrica, entrando all'interno dello stabilimento per riunirsi in assemblea con i segretari di Fim Fiom e Uilm. "E' un problema serio, adesso bisognerà lavorare per mettere in sicurezza i lavoratori. Credo che il ministro Di Maio l'abbia già anticipato: bisognerà intervenire prontamente e lui lo saprà fare per offrire ai lavoratori un minimo di garanzie", ha detto il premier Giuseppe Conte.

Arrestati i vertici della Blutec

Ginatta e Di Cursi devono rispondere della sparizione di almeno 16 dei 21 milioni che lo Stato, attraverso Invitalia, aveva affidato all'azienda per favorire il rilancio del sito di Termini Imerese. Le indagini, coordinate dalla Procura di Termini Imerese, hanno consentito di dimostrare che quei milioni di euro di contribuzioni pubbliche "non sarebbero mai stati impiegati per i fini progettuali previsti, né restituiti a scadenza delle condizioni imposte per la realizzazione del progetto industriale".  Nei confronti del presidente e dell'amministratore delegato è scattato anche un provvedimento di interdizione; per 12 mesi non potranno esercitare in "imprese e uffici direttivi". Sequestrato dalla Gdf anche lo stabilimento di Rivoli (Torino) della Blutec. "L'azienda è e continua ad essere operativa", precisa una nota della società.

"Da domani amministratore giudiziario si occuperà della società"

"Da domani sarà un amministratore giudiziario a occuparsi della società", ha sottolineato il comandante del nucleo di polizia Economico-finanziaria delle Fiamme gialle di Palermo, colonnello Cosmo Virgilio. "Abbiamo accertato - spiega - che ci sono stati movimenti finanziari dopo l'accredito delle somme da parte di Invitalia per lo stabilimento di Termini. Parte dei fondi ricevuti sono stati oggetto di speculazione finanziaria, hanno prodotto rendimenti poi girati nei conti di altre società del gruppo". Di Cursi al momento si trova in Brasile, dove il gruppo della famiglia Ginatta dispone di un sito produttivo, ma l'avvocato difensore ha fatto sapere alla Procura che "l'indagato non ha alcuna intenzione di sottrarsi al provvedimento".

Il futuro di Fiat

Risale allo scorso 5 marzo l'ultimo incontro al ministero dello Sviluppo economico che doveva provare a togliere dalle nebbie sul futuro dell'ex Fiat e un nuovo incontro era stato fissato per il 9 aprile. Sul tavolo i vertici dell'azienda avevano messo un presunto interessamento di due imprese cinesi. Anche questa un'altra mossa per prendere tempo? È un fatto che punto cruciale della vertenza è legato proprio alla mancata attuazione del piano industriale sottoscritto al ministero e sul quale Invitalia ha investito 20 milioni e che ha generato la richiesta della società pubblica di rientro da parte di Blutec del finanziamento. Richiesta disattesa.

Contraddizioni

Passi contraddittori quelli dell'impresa. A novembre aveva presentato l'ennesimo progetto di rilancio del polo industriale palermitano che prevedeva l'occupazione di 694 lavoratori entro il 2020, con un cronoprogramma che avrebbe dovuto garantire dicembre 2018 l'ingresso di 115 lavoratori, a settembre 2019 di altri 100 e a dicembre 2019 di ulteriori 344. Questi obiettivi sarebbero stati garantiti dalla eventuale conferma di tre iniziative industriali: elettrificazione del Doblò e del Ducato, assemblaggio delle batterie Samsung. La Finanza è arrivata prima. 

Sindaco: "Tegola sulla comunità"

I lavoratori, spiega il sindaco di Termini Imerese, Francesco Giunta, "sono attoniti, tra loro non vedo neppure rabbia ormai. La notizia dell'arresto cade come una tegola sulla testa dell'intera comunità e per le migliaia di famiglie  coinvolte in un disastro sociale ed economico senza precedenti". Per la Fiom siciliana, "il grande bluff è stato svelato, il quadro si è chiuso".

Sul caso, interviene anche il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, esprimendo vicinanza ai lavoratori. "Sono le vittime di questa storia - scrive in una nota - . Dobbiamo prima di tutto metterli in sicurezza. Ho già dato mandato agli uffici del Ministero di contattare l'amministratore giudiziario per salvaguardare i livelli occupazionali".