Il procuratore generale De Paolis ha sottolineato "la necessità di provvedere alla regolamentazione di un settore nuovo". Tra i temi affrontati, anche la mancata esecuzione di mandati di arresto europei: "31 non eseguiti nei confronti di criminali di guerra nazisti"
"Oggi il nonnismo è contro le donne". La denuncia arriva direttamente dal procuratore generale militare Marco De Paolis, nel corso dell’inaugurazione dell'anno giudiziario militare. Un tema, quello del nonnismo sessista, avvertito come di primaria importanza, anche alla luce del caso dell’allieva pilota che a metà gennaio aveva raccontato gli atteggiamenti violenti subiti dai suoi commilitoni. "Poiché oggi nelle forze armate sono presenti anche le donne, gli atti di prevaricazione e di violenza che costituiscono il 'nonnismo' spesso si connettono e si associano con una finalità di carattere sessuale. Tale circostanza, nuova per le forze armate (e quindi anche per il diritto penale militare), evidenzia l'urgente necessità per il legislatore di provvedere alla regolamentazione di un settore nuovo nel quale è particolarmente avvertita la lacuna normativa", ha sottolineato.
"Serve una legislazione ad hoc sul nonnismo"
Per De Paolis, sul nonnismo in generale "va evidenziata la ulteriore e pressante necessità di una previsione ad hoc su questo tipo di condotte, giacché la convergenza di norme comuni e militari" intralcia "le attività investigative".
Stragi naziste: "Non eseguiti 31 mandati di arresto europei"
Nel corso del suo intervento, il procuratore generale ha affrontato anche altri temi, come la mancata esecuzione di mandati di arresto nei confronti di criminali di guerra nazisti. "Dal gennaio del 2008 (ossia da undici anni a questa parte) ben 31 mandati di arresto europei emessi dai tribunali militari italiani" nei confronti di criminali di guerra nazisti "non sono stati eseguiti", ha detto De Paolis, ponendo in relazione questo aspetto con il problema, "messo in evidenza in questi giorni dalla stampa nazionale, della esecuzione delle sentenze di condanna emesse dal Corte di appello di Torino nel caso della Thyssenkrupp". "Non credo - ha proseguito il procuratore generale militare De Paolis, parlando di Thyssenkrupp - che possa sottacersi l'analogo e ben più grave, con riferimento al numero di condannati, problema della in esecuzione delle sentenze di condanna dei tribunali militari italiani per le stragi naziste dell'ultimo conflitto bellico mondiale".