In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Morta a Cagliari la piccola Esperanza, il padre: "Ho bruciato il corpo"

Cronaca
Il furgone della famiglia di Esperanza distrutto da un incendio alla periferia di Cagliari (foto Ansa)

Il 28enne non ammette l'omicidio: sostiene che la bambina di 1 anno e mezzo sia morta soffocata. Solo dopo, ha dato alle fiamme il corpo. La moglie dichiara di aver dato la bimba viva al marito. La coppia è in carcere con l'accusa di omicidio e occultamento di cadavere

 

 

Condividi:

Sarebbe morta soffocata da un boccone mentre mangiava e poi il padre, forse per il timore che li venissero portati via anche gli altri figli, ha occultato il cadavere, probabilmente dopo aver chiuso il corpicino della bambina in un vecchio frigo ai bordi della strada statale 130 e aver appiccato il fuoco. Il condizionale è d'obbligo perché Slavko Seferovic, 28 anni, padre della bimba rom di un anno e mezzo scomparsa misteriosamente dalla periferia di Cagliari, ha cambiato più volte versione dai primi interrogatori fino a oggi davanti al Gip di Cagliari Massimo Poddighe.

Il padre: è morta per soffocamento

L'uomo ha parlato per alcune ore squarciando - almeno in parte - la coltre di depistaggi e false ricostruzioni che hanno tenuto impegnati gli investigatori per settimane. Il 28enne - difeso dall'avvocato Daniele Condemi - non ammette l'omicidio, ma sostiene che la bimba sia morta per soffocamento. La moglie, Dragana Ahmetovic - sentita separatamente - avrebbe invece detto al giudice di aver consegnato la bambina viva al marito. Terminato l'interrogatorio in carcere con il Gip, il difensore del 28enne si è recato dal pm Guido Pani. Sono così scattate immediatamente le ricerche da parte degli uomini della Squadra Mobile per trovare il luogo dove è stato occultato il corpicino.

Depistaggi

In passato i genitori avevano prima dichiarato che la loro figlioletta era morta nell'incendio che aveva distrutto il loro furgone, poi avevano cambiato versione dicendo che qualcuno l'aveva rapita per chiedere loro un riscatto e aveva appiccato il rogo. Tesi a cui non avevano creduto gli investigatori della Polizia e la Dda di Cagliari che, nei giorni scorsi, avevano arrestato la coppia. L'accusa rimane quella di omicidio aggravato, occultamento di cadavere, simulazione di reato e incendio doloso.

 Nessuna traccia della piccola

Nonostante le ricerche siano proseguite per tutta la sera, sia lungo la Statale 130 che su un ponte vicino al Rio Cixerri, nel Cagliaritano, gli investigatori della Squadra mobile e gli specialisti della Scientifica non hanno trovato alcuna traccia della piccola. I poliziotti, accompagnati dallo stesso Slavko Seferovic, hanno effettuato almeno due sopralluoghi nei posti indicati dall'uomo. Il primo lungo la Statale 130 dove ha dichiarato di aver dato fuoco a un frigorifero con dentro la bambina morta. Il frigo è stato trovato, come sono state rinvenute tracce dell'incendio, ma non sono stati trovati i resti della piccola. Trovato un pannolino che sarà analizzato, ma potrebbe non essere della piccola. Slavko Seferovic avrebbe poi dichiarato agli investigatori di essere tornato a prendere il corpicino e di averlo gettato da un ponte.