Alessio Feniello, padre di Stefano, una delle vittime della tragedia, avrebbe violato i sigilli giudiziari apposti per delimitare l'area in cui la valanga travolse l'hotel il 18 gennaio 2017. "Non pago un centesimo. Se necessario andrò in carcere", scrive su Facebook
Condannato a pagare una multa di 4.550 euro per aver portato i fiori nel luogo dove è morto il figlio. Protagonista della vicenda è Alessio Feniello, padre di Stefano, una delle 29 vittime travolte da una valanga all’hotel Rigopiano il 18 gennaio 2017. Il provvedimento, notificato con decreto penale dal Gip del Tribunale di Pescara, è scattato perché l’uomo avrebbe violato i sigilli giudiziari apposti per delimitare l'area.
"Introdotto abusivamente nonostante le diffide"
Il fatto contestato a Feniello risale allo scorso 21 maggio: il dispositivo emesso dal giudice, su richiesta del Pm Campochiaro, deriva dal fatto che l’uomo si sarebbe introdotto "abusivamente", nonostante "le ripetute diffide ed inviti ad uscirne rivoltigli dalle forze dell'ordine addette alla vigilanza del sito". Feniello, in un post pubblicato su Facebook, contesta la decisione del tribunale pescarese, affermando di essersi "recato a Rigopiano per portare dei fiori dove hanno ucciso mio figlio". Poi aggiunge: "Non pago un centesimo. Se necessario andrò in carcere, non ho nulla da perdere". A esprimere solidarietà a Feniello è il candidato del centrodestra per le elezioni regionali del prossimo 10 febbraio, Marco Marsilio. "Non entro nel merito della condanna - spiega - ma credo doveroso testimoniare la mia vicinanza di uomo e di padre al Signor Feniello, al suo incommensurabile dolore".
La cerimonia del prossimo 18 gennaio
Intanto il Comitato dei parenti delle vittime, a differenza dello scorso anno, porge un invito al governo e all’amministrazione regionale a partecipare il 18 gennaio al secondo anniversario della tragedia. "Quest'anno - scrive il Comitato - abbiamo voluto invece tendere la mano all'attuale governo affinché si renda conto di persona del dolore che intere famiglie vivono da quel giorno, affinché si impegnino come promesso a darci la forza sia morale nonché materiale di poter combattere ad armi pari contro chi ha sbagliato e ha contribuito a far sì che ogni anno da quel giorno ci sia una giornata del ricordo della commemorazione e della condivisione così come sarà il prossimo 18 gennaio".