La videolettera di Riccardo Bocca a Raffaele Cantone

Cronaca

Il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione ha spiegato che la corruzione è “un furto del futuro dei giovani”. Ma i cittadini hanno la corretta percezione dei danni a lungo termine che tangenti e mazzette stanno provocando? 

L'evoluzione della corruzione e l'impatto che quest'ultima ha sullo sviluppo della società sono stati al centro della seconda puntata di "Hashtag24, l'attualità condivisa", la trasmissione ideata e condotta dal vicedirettore di Sky tg24, Riccardo Bocca, andata in onda il 28 settembre. Ospiti della puntata: Gherardo Colombo, ex magistrato; Emiliano Fittipaldi, giornalista "l’Espresso" e Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci. Al termine della trasmissione, Riccardo Bocca ha inviato una videolettera al presidente dell'Anac, Raffaele Cantone

La videolettera di Riccardo Bocca a Raffaele Cantone

Carissimo Raffaele Cantone, le invio questa videolettera perché lei, da presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, ha pronunciato parole che meritano di essere riascoltate. Durante un’intervista ha detto che la corruzione è “un furto del futuro dei giovani”. E ha aggiunto pure che le conseguenze di un reato che i più giovani percepiscono come lontano verranno pagate soprattutto da loro.

Si tratta, in pratica, della rinuncia al sogno di avere pari opportunità nella vita. E del guaio generazionale di doversi confrontare con una minore possibilità di lavoro e soddisfazione. Non si tratta soltanto, dunque, dell’immediato scempio sociale connesso al reato di corruzione, ma dell’implosione di un Paese vittima cronica dell’intreccio tra avidità e scorciatoie illegali.

Ecco perché, caro Cantone, serve sempre da un lato maggiore consapevolezza collettiva dell’invasività della corruzione, e dall’altro lato la percezione dei danni a lungo termine che sta provocando. Basterà, il suo sforzo e la sua struttura, per vincere questa enorme sfida etica e culturale?
 

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