È accaduto nel Casertano. La vittima, 46 anni, ha denunciato di essere stata chiusa in casa per 72 ore dal suo aggressore. Il referto del Pronto Soccorso testimonia fratture e contusioni, oltre a un “marchio” sul fianco fatto con un forchettone bollente
Tre giorni di abusi sessuali, pestaggi continui e vessazioni. È accaduto in provincia di Caserta, dove una donna di 46 anni è rimasta 72 ore in balia delle violenze del compagno di 25 anni, poi arrestato dalla polizia. La vittima ha riportato fratture e contusioni, oltre a un “marchio” sul fianco fatto con un forchettone bollente. Il suo aggressore è ora in carcere su ordine della procura e il giudice per le indagini preliminari ne ha convalidato il fermo.
Il referto del Pronto Soccorso
Le indagini sono partite pochi giorni fa, quando in un commissariato in provincia di Caserta è giunto il referto dei medici del Pronto Soccorso che certificava le gravissime lesioni subite dalla donna. Si tratta di fratture a diverse costole, contusioni multiple al torace, al volto, al cuoio capelluto e al collo, ecchimosi diffuse su ogni parte del corpo, nonché un'ustione di primo grado sul fianco, un vero e proprio "marchio". A quel punto, gli investigatori hanno interrogato la donna che ha accusato il compagno, descritto come un uomo violento e senza scrupoli.
Tre giorni di violenze
La vittima ha dunque raccontato agli inquirenti di aver subito continui abusi sessuali, percosse e umiliazioni dal dicembre 2017. Una storia culminata con tre giorni di estrema violenza, tra l'1 e il 3 settembre scorsi, quando la donna ha iniziato a opporre netti rifiuti alle pretese del 25enne, scatenandone la furia. L’uomo – ha raccontato la vittima – l’avrebbe quindi chiusa in casa, costretta ad assumere sostanze stupefacenti e picchiata ripetutamente, fino al “marchio” fatto con un forchettone. La donna è riuscita però a chiamare i figli, che sono intervenuti accompagnandola in ospedale. Gli inquirenti hanno verificato la denuncia della donna anche grazie ai racconti di vicini e conoscenti, oltre ad alcune fotografie mostrate dalla vittima.