Il vescovo della città avrebbe anche avviato l’iter per la sospensione del curato. Nel marzo scorso, forse per vendicarsi della rimozione prevista, aveva affisso volantini per denunciare i sacerdoti che avevano relazioni con donne sposate
Dietro la rimozione di un giovane parroco di Avellino per “motivi di salute” ci sarebbero in realtà messaggi hot ed esplicite avances sessuali, inviati dal suo cellulare a uomini sposati che frequentavano la parrocchia. Il vescovo della città campana, monsignor Arturo Aiello, avrebbe deciso di rimuovere il parroco a conclusioni di indagini interne della Curia avellinese durate alcuni mesi. Secondo quanto si apprende, sarebbe stato anche avviato l'iter per la sospensione del giovane sacerdote. Si tratta di una sanzione prevista dal diritto canonico della Chiesa cattolica che arriva "a divinis", cioè "dai ministeri divini".
La “vendetta” dello scorso marzo
Al parroco, a cui cinque anni fa venne assegnata la cura di una parrocchia della periferia di Avellino, sarebbero state contestate altre condotte di cui si era reso protagonista. In particolare, si fa riferimento ad una iniziativa che nel marzo scorso fece molto scalpore in città: un volantino anonimo, affisso davanti ad ogni chiesa, nel quale venivano denunciati con nome e cognome dieci parroci e sacerdoti della Diocesi accusati di avere relazioni con donne sposate o di lucrare sulle attività pastorali. Un'indagine della polizia, avviata su richiesta della Curia, aveva accertato, anche grazie alle immagini delle telecamere posizionate in prossimità delle chiese, che ad affiggere e a scrivere i "volantini della vergogna", sarebbe stato proprio il sacerdote rimosso. Il giovane avrebbe agito per vendetta, dopo aver avuto notizia che sarebbe stato sostituito alla guida della parrocchia.