Nella notte tra il 4 e 5 agosto due donne hanno rischiato di essere violentate in via Calandra, angolo via San Massimo. Questo quanto denunciato da una 44enne e una 43enne. Il Numero Unico risponde: “La richiesta era lacunosa. L'utente non è stata collaborativa”
Hanno rischiato di essere violentate, in pieno centro a Torino, e il Numero unico 112 non ha inviato loro i soccorsi. È quanto denunciato da due donne ai carabinieri. L'episodio, secondo il racconto anticipato da alcuni quotidiani, è avvenuto nella notte tra sabato e domenica in via Calandra, angolo con via San Massimo.
La ricostruzione
Erano passate le 2 quando un uomo di origine africana avrebbe compiuto atti di autoerotismo davanti alle due donne - una 44enne di Cuneo e una 43enne di Bari residente a Torino - e poi avrebbe tentato di metter loro le mani addosso. "Ho preso il telefono e ho chiamato il 112. Ero convinta che di fronte a una richiesta di aiuto di quel tipo ci avrebbero subito inviato una pattuglia. L'operatrice, invece, continuava a farmi domande e ho agganciato", è il racconto di una delle due donne. "Siamo scappate - aggiunge - e per fortuna quell'uomo si è allontanato, ma poteva finire molto peggio".
"Richiesta d'aiuto lacunosa"
"Abbiamo riascoltato la telefonata e la richiesta di aiuto era lacunosa - afferma Danilo Bono, vicedirettore della Sanità piemontese e creatore del 112 regionale -. Giusto fare domande, l'utente non è stata collaborativa. Alle centrali piemontesi del 112 arrivano 2 milioni di telefonate l'anno e il 50% sono inappropriate". I carabinieri indagano.