Corte dei Conti delibera dissesto finanziario per Catania
Cronaca"Buco" da 1,6 miliardi. Per i giudici contabili non ci sarebbe la sostenibilità finanziaria per gestire il debito, motivo per il quale oggi è stato notificato l’atto all’ente. Entro 20 giorni, come previsto dalla legge, il Comune presenterà ricorso
La Corte dei Conti ha deliberato il dissesto finanziario del Comune di Catania. L’atto, deciso dalla sezione controllo di Palermo nell’adunanza dello scorso 4 maggio, è stato notificato all'ente il 24 luglio. A renderlo noto è stato il primo cittadino della città, Salvo Pogliese, incontrando i giornalisti in Municipio.
"Buco" di circa 1,6 miliardi di euro
Secondo i giudici contabili il "buco" sarebbe di circa 1,6 miliardi di euro e non ci sarebbe la sostenibilità finanziaria per gestirlo. Entro 20 giorni dalla notifica dell'atto, come previsto dalla legge, il Comune di Catania presenterà ricorso. "Cercheremo di fare tutto, anche l'impossibile, per evitare il dissesto. Leggeremo con attenzione le 70 pagine del provvedimento e valuteremo cosa fare. Ma è opportuno essere prudenti", ha dichiarato il sindaco Pogliese. "A noi - ha sottolineato il primo cittadino - non interessa addossare oggi responsabilità, ma ci troviamo davanti a pesanti debiti non riscossi. Pensiamo, ad esempio, che la Tari è pagata riscossa al 50%. Versare i tributi è un dovere e credo che sia importante che i cittadini percepiscano la gravità delle condizioni del nostro Comune". L'assessore al Bilancio, il vice sindaco Roberto Bonaccorsi, ha spiegato che "Catania è una città molto indebitata, quasi come Torino, ma - ha osservato - il capoluogo piemontese ha creato debiti per realizzare opere pubbliche, da noi sono stati contratti per la spesa corrente".
Ugl: "Dissesto per politiche recente passato"
"Nessuna novità davanti a una voragine di 1,6 miliardi di euro nel bilancio del Comune di Catania" ha dichiarato il segretario territoriale dell'Ugl, Giovanni Musumeci, aggiungendo: "Non possiamo però nascondere che questo è il risultato, nel recente passato, delle timide politiche di sviluppo e dell'assenza di rigore nella gestione della finanza pubblica locale". Secondo il segretario dell’Ugl l'atto rappresenta "una pesante batosta non soltanto sulla nuova compagine amministrativa, ma soprattutto sulla città che, adesso dovrà scontare un periodo di risanamento drastico ed incisivo".