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Camorra, blitz contro il clan Polverino a Roma e Napoli: sette arresti

Cronaca
L'indagine è stata coordinata dalle procure distrettuali antimafia di Napoli e Roma

Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse nell'ambito di un'indagine coordinata dalle procure distrettuali antimafia delle due città. Raggiunti dai provvedimenti tre ex latitanti e quattro fiancheggiatori

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Sette ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state eseguite dai carabinieri del comando provinciale di Napoli nel blitz contro il clan Polverino, nell'ambito di un'indagine coordinata dalle procure distrettuali antimafia di Napoli e Roma. I provvedimenti riguardano tre ex latitanti e quattro fiancheggiatori.

Quattro arresti a Napoli

L'ordinanza emessa dal gip di Napoli dispone l'arresto di quattro persone. Giuseppe Simioli, Carlo Nappi e Giuseppe Ruggiero (quest'ultimo inserito nell'elenco dei cento latitanti più pericolosi d'Italia) dovranno rispondere della detenzione, durante la latitanza, di documenti contraffatti forniti loro da altre persone, due delle quali raggiunte dalla misura cautelare del divieto di dimora a Napoli e provincia. Il quarto arrestato è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa: secondo i Carabinieri "avrebbe messo a disposizione del sodalizio criminale un insediamento industriale a Pomezia per lo stoccaggio di 1.500 chilogrammi di hashish provenienti dalla Spagna, sequestrati nel 2012, e consentito, mediante la stipula di un contratto di affitto, che in una villetta della zona industriale di Pomezia si nascondessero Giuseppe Ruggiero e Carlo Nappi, entrambi latitanti e ritenuti esponenti di rilievo del clan". Avrebbe inoltre, secondo l'accusa, "fornito appoggio logistico a Simioli, altro elemento di spicco dei Polverino, trovandogli un'abitazione in località Pavona di Albano Laziale, procurandogli viveri e cure e prodigandosi per i suoi spostamenti". Le indagini sono il risultato di un complesso lavoro di analisi fatto dagli investigatori in seguito alla cattura di Carlo Nappi e Giuseppe Ruggiero, avvenuta il 14 settembre 2016 in una villetta nei pressi di Pomezia. Erano ricercati dal 2011 in relazione a due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia partenopea per associazione di tipo mafioso, estorsione e traffico internazionale di droga.

Le ordinanze di Roma

Il provvedimento emesso dal gip di Roma, invece, scaturisce dalle investigazioni connesse alla cattura di Giuseppe Simioli, il 26 luglio 2017, quando i Carabinieri di Napoli insieme ai "Cacciatori" di Calabria e ai colleghi di Ronciglione (Viterbo) lo hanno catturato nel corso dello spostamento da una lussuosa villa di Campagnano, un vero e proprio resort di lusso completo di vasca idromassaggio e di comfort di ogni genere, verso un nuovo covo di Viterbo. Da quanto emerso dalle indagini, i tre indagati "hanno fornito al latitante assistenza logistica e materiale, provvedendo, attraverso l'intestazione a se stessi o a terzi, a stipulare contratti di affitto di immobili nella provincia di Roma e Viterbo e a soddisfare le sue esigenze, tra le quali le prenotazioni di esami medici di laboratorio".