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La videolettera di Riccardo Bocca a Luigi Brugnaro

Cronaca

Il sindaco di Venezia ha recentemente adottato misure straordinarie per gestire il flusso turistico nelle giornate da "bollino nero". Ma il sistema dei tornelli non ha convinto una parte dei residenti che hanno definito la città lagunare "sotto assedio"

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Il nuovo turismo e i suoi vecchi difetti sono stati al centro della nuova puntata di "Hashtag24, l'attualità condivisa" in onda mercoledì 23 maggio. La trasmissione, ideata e condotta dal vicedirettore di Sky TG24, Riccardo Bocca, va in onda ogni mercoledì alle 21 in diretta e in replica alle 23 su Sky TG24, canale diretto da Sarah Varetto, sui canali 100 e 500 di Sky, canale 50 del digitale terrestre e anche in streaming su SkyTG24.it.

Ospiti della puntata sono stati la senatrice di Fratelli d'Italia Daniela Santanchè, il presidente di Legambiente Stefano Ciafani e la travel blogger Federica Piersimoni. La videoletera è stata inviata a Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia, che qualche giorno fa ha adottato il sistema dei "tornelli" per regolarizzare la folla di turisti nei giorni da "bollino nero".

La videolettera di Riccardo Bocca

Carissimo Luigi Brugnaro, le invio questa videolettera perché lei ha un grande onore che è anche una grande responsabilità: essere oggi sindaco di Venezia. Una città fantastica, unica, amata da tutto il mondo e considerata dall’Unesco un patrimonio da tutelare. Ma anche un luogo tanto prezioso quanto fragile, soprattutto ora che il turismo ha assunto dimensioni ingestibili.

Non a caso lei ha adottato misure drastiche per combattere le giornate da bollino nero, quando la folla dei turisti esonda e travolge le calli. E il riferimento, ovviamente, è ai tornelli in stile stadio per dirottare i flussi pedonali. Un’iniziativa anche efficace, ma bollata a caldo da una parte dei residenti a Venezia come degna di una città sotto assedio qual è stata Belfast.

Parole pesanti, caro Brugnaro. Reazioni che esprimono il dolore di una comunità urbana in bilico: da un lato esposta al circo turistico per ragioni commerciali, e dall’altro lato in cerca di una sua moderna identità sociale. Questa dunque è la sfida che spero lei affronti e vinca. Quella - oltre a reagire a colpi di tornelli all’assalto turistico - di far sentire chi abita a Venezia partecipe di una comunità non solo asserragliata ma anche valorizzata. Possiamo contarci?