Il sindaco di Venezia ha recentemente adottato misure straordinarie per gestire il flusso turistico nelle giornate da "bollino nero". Ma il sistema dei tornelli non ha convinto una parte dei residenti che hanno definito la città lagunare "sotto assedio"
Ospiti della puntata sono stati la senatrice di Fratelli d'Italia Daniela Santanchè, il presidente di Legambiente Stefano Ciafani e la travel blogger Federica Piersimoni. La videoletera è stata inviata a Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia, che qualche giorno fa ha adottato il sistema dei "tornelli" per regolarizzare la folla di turisti nei giorni da "bollino nero".
La videolettera di Riccardo Bocca
Carissimo Luigi Brugnaro, le invio questa videolettera perché lei ha un grande onore che è anche una grande responsabilità: essere oggi sindaco di Venezia. Una città fantastica, unica, amata da tutto il mondo e considerata dall’Unesco un patrimonio da tutelare. Ma anche un luogo tanto prezioso quanto fragile, soprattutto ora che il turismo ha assunto dimensioni ingestibili.
Non a caso lei ha adottato misure drastiche per combattere le giornate da bollino nero, quando la folla dei turisti esonda e travolge le calli. E il riferimento, ovviamente, è ai tornelli in stile stadio per dirottare i flussi pedonali. Un’iniziativa anche efficace, ma bollata a caldo da una parte dei residenti a Venezia come degna di una città sotto assedio qual è stata Belfast.
Parole pesanti, caro Brugnaro. Reazioni che esprimono il dolore di una comunità urbana in bilico: da un lato esposta al circo turistico per ragioni commerciali, e dall’altro lato in cerca di una sua moderna identità sociale. Questa dunque è la sfida che spero lei affronti e vinca. Quella - oltre a reagire a colpi di tornelli all’assalto turistico - di far sentire chi abita a Venezia partecipe di una comunità non solo asserragliata ma anche valorizzata. Possiamo contarci?