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Rho, revocata la cittadinanza onoraria a Mussolini dopo 94 anni

Cronaca

"È indispensabile prendere in ogni modo le distanze dall'ideologia fascista", ha dichiarato il sindaco Pietro Romano. Il Comune dell'hinterland milanese non è l'unico in Italia ad avere avuto - o ad avere tutt'ora - il Duce come cittadino onorario

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Dopo 94 anni, una mozione consiliare del comune di Rho ha revocato la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. Era il 20 maggio 1924 quando il generale Ferruccio Mola, Regio commissario straordinario del Comune di Rho in provincia di Milano, la conferì all'allora presidente del Consiglio. “È indispensabile prendere in ogni modo le distanze dall'ideologia fascista”, ha dichiarato il sindaco Pietro Romano.

Cittadinanza revocata

Agli albori del ventennio fascista, la cittadinanza onoraria venne conferita a Mussolini dalla città dell’hinterland milanese "quale segno di omaggio e di gratitudine di questo Comune verso il grande Uomo che salvò l'Italia dallo sfacelo e la guida ai più alti destini". Il sindaco di Rho, Pietro Romano, aveva annunciato già lo scorso 25 aprile, festa della Liberazione, che sarebbe stata presentata una mozione per revocare l’onorificenza, che di norma viene concessa a chi si considera legato alla città per il suo impegno o per le sue opere. “Ritengo doveroso revocare la cittadinanza onoraria a Mussolini non solo perché incompatibile con il conferimento della cittadinanza onoraria a Giovanni Pesce, ma anche e soprattutto perché è indispensabile prendere in ogni modo le distanze dall'ideologia fascista, che racchiude in sé l'esatto contrario dei valori insiti nella nostra Costituzione”, ha detto il sindaco, che ha definito la revoca “un atto simbolico, ma pieno di significato. Non si vuole censurare o cancellare un ventennio di storia italiana, ma si vuole riconoscere il massimo rispetto e dignità all'onorificenza della cittadinanza onoraria del nostro Comune, preferendo personalità che si sono battute nella loro vita per preservare e conquistare i diritti e le libertà sancite nella Costituzione Repubblicana invece che sopprimerle e negarle", ha concluso il primo cittadino rhodense.

L'interrogazione parlamentare del 2017

Rho non sarebbe l’unica città ad aver avuto Benito Mussolini come cittadino onorario. Come si legge nell’interrogazione parlamentare del giugno 2017 presentata da Nicola Frantoianni al ministro dell’Interno, ”a concederla nel 1923 furono, tra le altre, Bologna, Firenze, Napoli (che la revocò nel 1944), Ravenna, Esperia, Aulla”, anche se la maggior parte delle città “la conferirono il 23 maggio 1924 (tra le città figurano Aosta, Maenza, Laces, Moncalvo, Novate Milanese, Pisa, Rimini, Rombiolo, Sarno) e altri nei giorni immediatamente precedente (Torino l'11, Bergamo e Anzola il 22, Ronchi dei Legionari il 17)”. E non tutti l’hanno revocata, nei decenni che seguirono il fascismo e la Seconda Guerra Mondiale: “la cittadinanza è stata revocata da Firenze, Torino, Anzola, Aulla, Fossombrone, Maenza, Rivoli, Salorno, Termoli, Torre Pellice. Presto potrebbero farlo Pisa, forse Bologna; altri comuni hanno votato contro la revoca (ad esempio Aosta, Brescia e Ravenna), sostenendo che essa, a distanza di tanti decenni, rischierebbe di fare dimenticare le nefandezze del fascismo, configurandosi come una damnatio memoriae”, continua l’interrogazione parlamentare di Frantoianni che conclude chiedendo un censimento delle città che conferirono la cittadinanza onoraria al Duce e “in quale data e quanti l'abbiano successivamente revocata”.