Puntavano all’incasso della giornata i banditi che nel dicembre di 4 anni fa uccisero Manuel Bacco. Nei loro confronti sono state eseguite dai Carabinieri cinque misure cautelari
Il 19 dicembre del 2014 il tabaccaio astigiano Manuel Bacco venne ucciso nel corso di una rapina da parte di un gruppo di banditi che puntavano all’incasso di giornata. Ora, a distanza di oltre tre anni da quel delitto, i Carabinieri hanno eseguito cinque misure cautelari nei confronti di altrettante persone, sospettate di essere colpevoli del delitto. Le accuse sono di omicidio, rapina, detenzione e porto illegale di armi. Le indagini sull'omicidio del 37enne sono state coordinate dal pm Laura Deodato.
La ricostruzione della rapina
Secondo gli inquirenti, la rapina al tabaccaio di corso Alba avrebbe dovuto essere la prima di una lunga serie. Le cose, però, andarono diversamente quando la moglie della vittima venne strattonata dai banditi; un gesto che causò la reazione del marito tabaccaio, ucciso dai colpi di pistola esplosi dai malviventi.
Incastrato dal dna sul passamontagna
E' stato il dna a rivelare l'identità del presunto autore dell'omicidio. I carabinieri sono riusciti ad isolarlo grazie alle tracce lasciate dall'uomo sul passamontagna indossato durante la rapina. Si tratta di un 24enne residente nell'Astigiano e incensurato. Le successive indagini, con il supporto delle immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona e del tabaccaio, hanno permesso agli investigatori dell'Arma di risalire ai complici del giovane.