Il ministro, parlando degli incidenti sul lavoro, ha recentemente dichiarato che "bisogna migliorare la prevenzione e gli strumenti più efficienti per ridurre il rischio che accadano". Ma dall'inizio del'anno si registrano oltre 150 morti
La videolettera è stata inviata al ministro del lavoro, Giuliano Poletti. Dall'inizio del'anno i morti sul lavoro sono stati oltre 150. Occorrono, quindi, iniziative concrete come il rafforzamento delle misure di sicurezza o l'aumento del numero di ispettori sul lavoro.
La videolettera di Riccardo Bocca
Carissimo Giuliano Poletti, le invio questa videolettera perché nei panni di ministro del Lavoro uscente lei ha fatto in tempo a ricevere una notizia preoccupante. Mi riferisco alle oltre 150 persone morte dall’inizio dell’anno a oggi mentre svolgevano il loro mestiere.
Un numero che pone domande importanti. Lei stesso, partecipando di recente a un incontro sul tema, ha ammesso che “bisogna migliorare la prevenzione e gli strumenti più efficienti per ridurre il rischio”.
Parole da sposare. Ma anche formule già utilizzate mille volte in passato, mentre la strage di lavoratori si riproponeva anno dopo anno.
Ora è il momento di agire: cioè di far coincidere la graduale ripresa economica con una serie di iniziative concrete. Come il rafforzamento delle misure di sicurezza. O il rinnovamento di macchinari a volte poco affidabili. O ancora, l’aumento del numero di ispettori alla sicurezza, falcidiato dai tagli dell’ultimo decennio.
Ma soprattutto, caro ministro Poletti, è prezioso ascoltare le parole di Franco Bettoni, il presidente dell’associazione nazionale invalidi del lavoro, il quale ha ricordato come “la salvaguardia della vita umana vada sempre anteposta a tutto”.
Potrebbe, per cortesia, girare questo messaggio anche al suo successore?