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Bimbo morto di morbillo, quarto caso a Catania: ambulatori potenziati

Cronaca

Dopo il caso del neonato di 10 mesi e della ragazza di 25 anni deceduti all'ospedale Garibaldi, l’Azienda sanitaria provinciale ha varato una serie di misure per contenere l’aumento dei casi della malattia infettiva. Ricciardi (Iss): “Esiste un ‘caso Sicilia’”

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Aperture anche il sabato mattina e raddoppio (dall’11 aprile) degli ambulatori vaccinali. Sono alcune delle misure messe in campo dall'Azienda sanitaria provinciale di Catania dopo che ieri un bambino di 10 mesi è morto a causa del morbillo all'ospedale Garibaldi, stessa struttura dove è deceduta, lo scorso 28 marzo, anche una 25enne con la stessa patologia. Intanto, secondo il presidente dell'Istituto superiore di sanità (Iss), Walter Ricciardi, esiste un “caso Sicilia”: dall'inizio del 2018, oltre la metà delle infezioni registrate a livello nazionale, 218 su 411, si sono avute nell'isola, e su quattro decessi totali da gennaio, tre si sono verificati al Garibaldi.

Le misure

Questa mattina Giuseppe Giammanco, direttore generale dell’Asp, ha presieduto un tavolo tecnico sulle misure per contenere l’aumento dei casi di morbillo al dipartimento di Prevenzione dell'azienda sanitaria catanese con il direttore sanitario, Franco Luca, il direttore del dipartimento di Prevenzione, Antonio Leonardi e il direttore del servizio di Epidemiologia, Mario Cuccia. Sette in tutto gli interventi, "in diretta continuazione con le campagne di vaccinazione avviate dall'azienda già nell'autunno 2017", tra cui l'apertura anche il sabato mattina (fascia oraria 8.30-12.30) degli ambulatori vaccinali, nelle sedi di Catania (viale Fleming e San Giorgio), Giarre e Sant'Agata Li Battiati.

Il “caso Sicilia”

Ma la situazione è preoccupante in tutta la regione, anche se Ricciardi chiarisce che "in questo momento c'è in Sicilia una situazione acuta per il numero di casi di morbillo, c'è dunque un 'caso Sicilia’, ma tutta l'Italia è a rischio". "È importante vaccinare i bambini ma è importante che anche gli adulti non ancora vaccinati si immunizzino - aggiunge il presidente dell’Iss - La vaccinazione può infatti essere fatta a qualunque età". E l'attuale concentrazione di casi proprio in Sicilia, spiega il direttore del dipartimento Malattie infettive dell'Iss, Gianni Rezza, potrebbe derivare dal fatto che “nell'isola il periodo epidemico di maggiore diffusione del morbillo è arrivata un po’ in ritardo rispetto alle altre Regioni, e dunque al momento la diffusione è più attiva e la coda dell'epidemia più lunga".