Arrestato Fabrizio Gatti, ex presidente della finanziaria Finpiemonte
CronacaTre le ordinanze di custodia cautelare. L'accusa per tutti è di peculato. L'inchiesta, avviata nei mesi scorsi, parla di ammanchi milionari. Gli accertamenti riguardano, in particolare, bonifici a soggetti terzi privi di apparente giustificazione
L'ex presidente di Finpiemonte Fabrizio Gatti è stato arrestato dalla Guardia di Finanza di Torino. Per il numero uno della finanziaria della Regione Piemonte, arrestato assieme ad altri due imprenditori, l'accusa è di "concorso in peculato continuato e aggravato dal danno patrimoniale di rilevante gravità", come indicato in una nota della procura di Torino. In particolare, la Procura sabauda contesta all'ex presidente ammanchi per 6 milioni di euro, che dalla finanziaria sarebbero finiti in conti di altre società. Le indagini sono ancora in corso.
L'inchiesta
L'inchiesta sulla finanziaria della Regione Piemonte, avviata nei mesi scorsi in seguito ad una denuncia del professor Stefano Ambrosini, dallo scorso autunno presidente della società, parla di ammanchi milionari. Ad occuparsene è il pm Francesco Saverio Pelosi, del gruppo 'pubblica amministrazione'. Gli accertamenti riguardano, in particolare, una serie di bonifici privi di apparente giustificazione. Oltre ad un investimento, un fondo di 50 milioni gestito presso una banca svizzera, per tipologia e rischiosità difforme alle linee guida della società sabauda. "Fatti molto gravi ove accertati", aveva affermato nei mesi scorsi il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, che ha assicurato "piena collaborazione" all'autorità giudiziaria.
Le reazioni
"Confidiamo che l'indagine della magistratura faccia piena luce su quanto avvenuto; nel frattempo tutte le nostre iniziative sono tese a proseguire il lavoro già in atto per garantire l'operatività della finanziaria regionale e consolidare i meccanismi di controllo sulla gestione di Finpiemonte stessa", spiega in una nota il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, commentando l'indagine. Commenta la vicenda anche Stefano Ambrosini, presidente di Finpiemonte: "Non posso negare che, sul piano strettamente umano, mi dispiaccia molto per Fabrizio Gatti. Va da sé, tuttavia, che il ruolo istituzionale che ricopro mi abbia imposto e mi imponga di non deflettere neppure per un attimo dal più rigoroso rispetto della legge e dalla più attenta tutela della posizione di Finpiemonte, in pieno accordo, fin dall'inizio di questa gravissima e incresciosa vicenda, con la Regione e il suo Presidente".