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Appalti pubblici per milioni di euro ma lavori mai eseguiti: 5 arresti

Cronaca
Foto d'archivio (Fotogramma)

Sotto accusa un’organizzazione vicina al clan dei Casalesi con base a Lucca. I soldi stanziati sarebbero stati riciclati in aziende toscane e campane. Coinvolti quattro imprenditori e un dirigente dell'Asl 3 di Napoli Sud

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Lavori pubblici per milioni di euro mai eseguiti, con i soldi degli appalti che venivano riciclati in aziende toscane e campane. È questa l'accusa nei confronti di un'organizzazione ritenuta vicina al clan dei Casalesi, con base a Lucca, sgominata dalla Guardia di Finanza, che ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Firenze nei confronti di cinque persone: quattro imprenditori edili che operavano tra la Toscana e Caserta e un dirigente dell'Asl 3 di Napoli.

Appalti da Asl di Napoli

Insieme agli arresti, gli uomini delle Fiamme Gialle hanno effettuato una cinquantina di perquisizioni e sequestri di beni tra la Toscana e la Campania nei confronti di imprese vicine a clan camorristici e prestanomi. Secondo la Guardia di Finanza, grazie ad "accordi di cartello" il gruppo si sarebbe aggiudicato oltre 50 commesse della Asl 3 di Napoli sud, per lavori di estrema urgenza e "cottimi fiduciari". Lavori che, "pur risultando falsamente attestati come avvenuti, di fatto in gran parte non venivano eseguiti".
"A tale scopo - spiegano le fiamme gialle - il sodalizio stabiliva consolidati rapporti corruttivi" col funzionario della Asl, il quale non solo aggiudicava l'appalto in violazione delle norme di trasparenza, correttezza e imparzialità, ma consentiva al gruppo "di conseguirne il pagamento pur in assenza di qualsivoglia esecuzione dei lavori". In questo modo l'organizzazione negli ultimi anni sarebbe riuscita "a incamerare illecitamente e a costo zero appalti per oltre 6 milioni di euro che venivano riciclati nello svolgimento delle attività immobiliari" dello stesso gruppo.