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Sanità pubblica, liste d'attesa sempre più lunghe: in media 65 giorni

Cronaca
Foto: Archivio Ansa

I dati indicano che per una visita specialistica o un esame - in strutture che non siano quelle private - si aspetta sempre di più. L'indagine di "Crea sanità" confronta tempi e costi dal 2014 al 2017 su un campione di oltre 26 milioni di cittadini in quattro regioni

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È in media di 65 giorni l'attesa per una visita nella sanità pubblica, contro sette giorni nel privato e sei in intramoenia. Sono questi i dati più significativi che emergono dall'Osservatorio sui tempi di attesa e sui costi delle prestazioni sanitarie nei sistemi sanitari regionali. È una ricerca commissionata dalla Funzione pubblica Cgil e condotta dal centro Crea Sanità: si tratta della la prima indagine che confronta tempi e costi nell'arco di tre anni (2014-2017) e su un campione di oltre 26 milioni di cittadini (44% della popolazione) in Lombardia, Veneto, Lazio e Campania.

Tempi aumentatati in media di 20-27 giorni

I tempi di attesa per una visita specialistica o un esame nella sanità pubblica sono aumentati in media tra 20 e 27 giorni in tre anni. Per esempio, ad oggi, l'attesa per una visita oculistica è passata da 61 giorni a 88 (+26 giorni) e quella per una visita ortopedica da 36 giorni a 56 (+20 giorni). Dal report, che ha preso in considerazione 11 prestazioni senza esplicita indicazione di urgenza, è emerso anche che ci vogliono 22,6 giorni di media per una radiografia a una mano o una caviglia e 96,2 per una colonscopia. Le stesse prestazioni, se effettuate al di fuori del normale orario di lavoro, registrano invece attese, rispettivamente, di 4,4 e 6,7 giorni, e nel privato di 3,3 e 10,2 giorni.

Costi visite private quasi come ticket

Dal rapporto emerge che i costi delle visite nella sanità privata sono confrontabili con quelli dei ticket nella sanità pubblica. I prezzi sostenuti dai pazienti nel privato "in molti casi - si legge - non sono troppo distanti dal costo del ticket". I prezzi del privato, inoltre, a volte sono pari o inferiori anche a quelli  delle prestazioni fornite privatamente dai medici di un ospedale pubblico, all'interno dell'ospedale stesso (intramoenia). 

"Il sistema pubblico continua ad arretrare"

Della ricerca ha parlato Federico Spandonaro, direttore di Crea Sanità: "La tempestività di accesso sembra una condizione garantita dal Servizio sanitario nazionale solo per le prestazioni urgenti. Mentre diventa di fatto un 'servizio a pagamento' nei casi restanti, che sono prevalenti numericamente". L'analisi, commenta Serena Sorrentino, segretaria generale Fp Cgil, ci consegna "una situazione in cui il Ssn continua ad arretrare, soccombendo alla concorrenza del privato".