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Mafia, sequestrati beni per oltre 120mln a imprenditore agrigentino

Cronaca
Secondo le indagini, l’uomo avrebbe beneficiato dell'appoggio e della protezione di esponenti della famiglia di Racalmuto (Fotogramma)

Calogero Romano, dal 1992, avrebbe goduto della protezione di Cosa Nostra, ottenendo vantaggi per le proprie imprese che operano nel campo delle telecomunicazioni e della fibra ottica, nel settore edile ed anche di un autodromo

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La Guardia di Finanza ha sequestrato beni per un valore complessivo di oltre 120 milioni di euro a Calogero Romano, noto imprenditore agrigentino che, secondo le indagini, nei suoi affari avrebbe beneficiato della protezione di esponenti di spicco di Cosa Nostra. Lo hanno annunciato in una nota le Fiamme Gialle palermitane che, coordinate dalla Procura della Repubblica di Palermo, hanno posto sotto sequestro società, aziende, immobili, auto, conti correnti e un impianto sportivo che sorge a Racalmuto, paese d'origine dell'imprenditore nella provincia di Agrigento.

Operazione "Valle dei Templi"

L'operazione, denominata in codice "Valle dei Templi" dal nome dell'autodromo omonimo, ha consentito di accertare i rapporti di connivenza tra l'imprenditore ed esponenti di spicco di Cosa Nostra agrigentina. Nello specifico, a partire dal 1992, l'uomo avrebbe beneficiato dell'appoggio e della protezione di esponenti della famiglia di Racalmuto, ottenendo vantaggi per le proprie imprese, nel settore edilizio e nel mercato del calcestruzzo. L'imprenditore è titolare anche di numerose aziende che operano nel campo delle telecomunicazioni e della fibra ottica, oltre che di un autodromo.

Nel 2016, l'uomo era stato condannato dal Tribunale di Agrigento a sei anni e sei mesi di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. Nelle motivazioni i giudici spiegavano che, con il suo operato, aveva contribuito "al rafforzamento di Cosa Nostra, pur non facendone parte".