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15enne in giro di prostituzione: Corte di Strasburgo condanna l’Italia

Cronaca
Foto d'archivio (Getty)

Il nostro paese condannato per non aver protetto una minorenne con problemi di droga e disturbi psichici. Sotto accusa i ritardi del tribunale per i minori e dei servizi sociali. L'Italia verserà alla giovane 30mila euro per danni morali e 10mila per le spese legali

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La Corte europea dei diritti umani ha condannato l’Italia per non aver adeguatamente protetto una 15enne con problemi di droga e che soffriva di disturbi psichici, caduta vittima di una rete di prostituzione. Per i giudici di Strasburgo, le autorità italiane “non hanno agito con la necessaria scrupolosità e non hanno preso tutte le misure necessarie per prevenire gli abusi di cui è stata vittima”. La ragazza aveva fatto ricorso alla Corte, che adesso ha stabilito che l'Italia dovrà versarle 30mila euro per danni morali e 10mila per le spese legali.

La Corte: “Italia al corrente dello stato di vulnerabilità e dei rischi che correva”

Nella sentenza, che diverrà definitiva tra 3 mesi se le parti non faranno appello, la Corte evidenzia che le autorità "erano al corrente dello stato di vulnerabilità della ragazza e dei rischi imminenti che correva" di cadere vittima, come è poi avvenuto, di una rete di prostituzione. I giudici di Strasburgo imputano quindi al tribunale per i minori e ai servizi sociali di non aver agito con prontezza per prendere misure protettive immediate per salvaguardare l'incolumità della minorenne. Dagli atti risulta che il tribunale per i minori ha impiegato più di 4 mesi per decidere del caso e i servizi sociali hanno poi impiegato altri 4 mesi per dare applicazione alle misure richieste dal tribunale. Nel frattempo, scrive la Corte di Strasburgo, la giovane è stata vittima di un giro di prostituzione e di uno stupro collettivo.