La Cassazione ha respinto il ricorso di una donna e confermato la condanna a 15 giorni di reclusione, convertita in una sanzione da 3.750 euro, per il reato di sostituzione di persona
Ricorso rigettato
L'imputata aveva presentato ricorso in Cassazione contro la sentenza del gip di Pordenone che non le aveva consentito la sospensione del procedimento con la messa alla prova. Il ricorso è stato rigettato dalla quinta sezione penale, che ha considerato inappellata la decisione del gip. La donna nell'istanza di revoca del consenso al patteggiamento non aveva fatto esplicita richiesta di sospensione ma aveva solo chiesto più tempo per valutarne la convenienza. In assenza di una decisione sulla strategia difensiva, il gip non aveva ritenuto di revocare la pena concordata. Ora oltre alla multa, rateizzata in 30 mesi, la donna dovrà anche pagare le spese processuali.