Ricattato sul web da finto poliziotto, si toglie la vita
CronacaSono scattati mercoledì mattina una serie di arresti da parte dei carabinieri di Nuoro, ai danni dei presunti componenti di un'organizzazione criminale dedita in tutta Italia a raggiri online
Era stato ricattato, dopo aver pubblicato annunci sul web a sfondo sessuale, da un sedicente ispettore della polizia postale, e aveva anche pagato 5.000 euro di "multa" ma, dopo che quest'ultimo gli aveva paventato possibili ripercussioni sulla sua vita lavorativa, si è tolto la vita. E' quanto emerso dall'indagine della Procura di Nuoro su un caso di truffe ed estorsioni via web, che oggi ha portato a 16 arresti. Il suicidio è avvenuto quattro mesi fa.
Circa 600 le vittime dell'organizzazione
La banda era attiva in diversi centri, soprattutto nel Nord Italia, i bersagli preferiti del gruppo sarebbero stati degli ignari inserzionisti online. A capo dell'organizzazione ci sarebbe stato un 39enne piemontese di origini sarde. La banda, con basi a Torino e Vercelli, ricattava inserzionisti che frequentavano siti di incontri minacciando possibili ripercussioni sulla loro attività lavorativa e pretendendo il pagamento di 'sanzioni' tramite il sedicente ispettore Gigliotti della polizia postale di Roma. Circa 600 le vittime dell'organizzazione accertate dai carabinieri del comando provinciale di Nuoro che hanno avviato le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Giorgio Bocciarelli, l'anno scorso dopo il suicidio dell'uomo. Gli inquirenti hanno accertato che la vittima, in attesa di esser assunta come operatore socio-sanitario, era stata contattata dal falso ispettore della Polpost che gli aveva chiesto il pagamento di 'sanzioni' per presunte violazioni legate alla pubblicazione di annunci sessuali su siti internet. L'uomo, prima di togliersi la vita, ha versato ai suoi aguzzini circa 5.000 euro. Le indagini si sono poi estese fino a scoprire l'organizzazione composta da 21 persone, tutte con ruoli e compiti ben definiti, che contattava gli inserzionisti di vari siti di annunci commerciali e incontri e acquisiva informazioni dai profili social delle vittime per poi contattarli e ricattarli. I pagamenti avvenivano attraverso delle 'multe' on line o, in caso di grosse somme (anche 20.000 euro), in contanti. In alcuni casi veniva organizzata anche la messinscena con finte auto 'civetta' della polizia. L'operazione dei carabinieri di Nuoro è stata condotta in collaborazione con i comandi provinciali di Torino, Vercelli e Catania.