L’uomo, 30 anni, è accusato di aver abusato di due ragazze alle quali stava fornendo il servizio taxi irregolare. È stato identificato grazie a un cuore di stoffa appeso allo specchietto e ripreso casualmente con il cellulare da una delle vittime
La polizia di Stato ha arrestato un tassista abusivo accusato di aver commesso due violenze sessuali a Milano. Il trentenne, cittadino di origine albanese che vive regolarmente in Italia da molti anni e che lavora presso la pizzeria di famiglia, secondo le accuse avrebbe aggredito alcune donne alle quali stava fornendo il servizio taxi irregolare dopo averle avvicinate fuori dalla discoteca Old Fashion.
Identificato da un cuore di stoffa appeso allo specchietto
L’uomo è stato identificato grazie a un particolare che si trovava nella sua auto, un cuore rosso di stoffa appeso allo specchietto retrovisore, individuato nelle immagini riprese dal telefonino di una delle due vittime, che mentre si faceva riaccompagnare a casa con degli amici, scesi prima di lei, lo ha casualmente inquadrato. Dopo l’accertamento delle violenze al centro Svs della Mangiagalli, il confronto del dna ha confermato l’identificazione. Secondo quanto riferito, il trentenne avrebbe dei piccoli precedenti ma niente di attinente alla violenza sessuale, ma gli inquirenti temono che si tratti di un seriale, forse finora scampato a causa delle mancate denunce delle giovani, spesso legate a "ricordi confusi e sensi di colpa".
Le violenze
I due episodi per i quali l’uomo è stato arrestato sono avvenuti il 24 luglio 2016 e l'11 novembre scorso. Identico, secondo quanto riferito dagli inquirenti, il modus operandi: in entrambi i casi l'uomo si è presentato fuori dalla discoteca e ha avvicinato i giovani che uscivano offrendosi di accompagnarli a casa, per poi approfittare dello stato di semicoscienza delle ragazze, dovuto ad alcol e stanchezza, accostando in una strada laterale e abusando di loro.