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Riciclaggio, Procura Roma chiede rinvio a giudizio per Fini e Tulliani

Cronaca
Gianfranco Fini e Elisabetta Tulliani (Foto d'archivio Ansa)

Processo chiesto per l'ex leader di An, la compagna Elisabetta Tulliani e il padre e il fratello di quest'ultima, Sergio e Giancarlo. L'ex presidente della Camera: "Ribadisco la mia innocenza e confermo piena fiducia nell'operato della magistratura"

 

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La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per l'ex presidente della Camera Gianfranco Fini, indagato per riciclaggio. Oltre all'ex leader di An, il pm Barbara Sargenti ha chiesto il processo per la sua compagna Elisabetta Tulliani, per il padre e il fratello di quest'ultima, Sergio e Giancarlo, e per il "Re delle slot" Francesco Corallo.

Fini: fiducia nella magistratura

"La richiesta degli inquirenti era prevedibile, ribadisco la mia innocenza e confermo piena fiducia nell'operato della magistratura", scrive Gianfranco Fini in una nota. L'ex presidente della Camera è coinvolto nell'inchiesta che ha portato all'arresto di Corallo e al sequestro di beni per 5 milioni di euro ai componenti della famiglia Tulliani. Secondo gli investigatori Corallo avrebbe fatto parte di un'associazione a delinquere dedita al riciclaggio per evadere le tasse. I soldi, una volta ripuliti, sarebbero stati utilizzati dall’imprenditore per attività economiche e finanziarie ma anche nell'acquisto di immobili che hanno coinvolto i membri della famiglia Tulliani. Nell'ambito della stessa inchiesta la Guardia di Finanza aveva eseguito nei confronti di Fini il sequestro di due polizze vita per un valore di circa un milione di euro.

L'inchiesta

Gli accertamenti bancari e finanziari sui conti intestati alla famiglia Tulliani avrebbero fatto emergere elementi di riciclaggio, reimpiego e autoriciclaggio. L'indagine ha portato, nel dicembre 2016, all'emissione di un'ordinanza di custodia in carcere nei confronti di Francesco Corallo, Rudolf Theodor, Anna Baetsen, Alessandro La Monica, Arturo Vespignani e Amedeo Laboccetta (ex senatore di An e Forza Italia). Gli investigatori ritengono che i sei appartengano a un'associazione a delinquere transnazionale dedita al peculato, al riciclaggio e alla sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. I profitti ottenuti dall'associazione con il riciclaggio, sempre secondo gli investigatori, sarebbero stati utilizzati da Corallo in attività economiche e finanziarie, in acquisizioni immobiliari 4 destinati anche ai membri della famiglia Tulliani. Il nome di Fini è legato a quello dei Tulliani dalla vicenda della casa di Montecarlo. L’immobile era stato lasciato in eredità ad An, nel 1999, dalla contessa Anna Maria Colleoni “per la giusta battaglia”. Il partito, nel 2008, sotto la guida di Fini, ha però venduto l’appartamento per 300 mila euro - un prezzo ritenuto troppo basso per il mercato - alla Printemps Ltd riconducibile a Giancarlo Tulliani, proprio l’ex genero di Fini.