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Donna fatta a pezzi nel veronese, confessa il convivente

Cronaca

L'uomo ha motivato l'omicidio con futili motivi e liti quotidiane. I resti della compagna erano stati ritrovati in un campo il 30 dicembre a Valeggio sul Mincio 

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Ha confessato di avere ucciso la sua convivente, Agim Ajdinaj, l'albanese di 51 anni arrestato la sera del 5 gennaio con l'accusa di avere ucciso la compagna Khadija Bencheickh, 46 anni, marocchina il cui corpo era stato fatto a pezzi e ritrovato in un campo il 30 dicembre a Valeggio sul Mincio, nel veronese.

La confessione

L'uomo ha motivato l'omicidio con una situazione diventata insostenibile da tempo, legata a dissidi quotidiani per futili motivi. Durante l'interrogatorio di convalida nel carcere veronese di Montorio davanti al gip Paola Vacca, ha ammesso di avere ucciso la donna, con la quale conviveva da tempo, al culmine di un litigio. Ha invece scagionato il nipote 27enne che era stato arrestato insieme a lui con l'accusa di averlo aiutato a distruggere il cadavere.

Il ritrovamento

I resti della donna erano stati ritrovati da un allevatore il 31 dicembre, in una zona isolata della campagna intorno a Valeggio sul Mincio. Lo stato dei resti, hanno riferito i carabinieri, ha fatto pensare che il cadavere fosse stato abbandonato non più di 24-48 ore prima del ritrovamento. I resti si trovavano per terra, sparsi in un raggio di circa tre metri a più di 2 km di distanza dalle prime case, in località Gardone. Addosso al cadavere non c'era alcun indumento, a parte la biancheria intima.