Roma non invia rifiuti in Emilia Romagna. M5S: abbiamo retto
CronacaIl governatore Bonaccini aveva accolto l’appello dell’omologo laziale Zingaretti per attenuare l’emergenza. Ma il trasporto delle quantità concordate di spazzatura non è mai iniziato. Il Campidoglio valuta altre ipotesi: è scontro con l’assessore regionale all’Ambiente
I rifiuti di Roma stanno creando un nuovo caso politico. Il motivo delle polemiche è che al termine delle festività non è iniziato l’invio dei carichi di spazzatura dalla Capitale all'Emilia Romagna. La Regione guidata da Stefano Bonaccini aveva accolto l’appello dell’omologo laziale Nicola Zingaretti e si era offerta di ricevere e smaltire delle quantità prestabilite per attenuare l’emergenza. Ma dopo il raggiunto accordo, l’invio dei rifiuti non è mai cominciato. E lo scontro si è spostato sui tavoli istituzionali capitolini con un botta e risposta polemico tra Comune e Regione.
La Regione contro Ama e Comune
L'assessore all'Ambiente del Lazio, Mauro Buschini, ha commentato: "Ama e l'amministrazione capitolina esitano sull'invio dei quantitativi concordati su richiesta di Ama. Voglio sperare non ci sia un collegamento con le polemiche politiche. Sarebbe grave e la città di Roma ne sta pagando un prezzo altissimo ed inaccettabile". Dall'Emilia Romagna, tra Natale e Capodanno, era arrivata la disponibilità a ricevere complessivamente circa 15 mila tonnellate di rifiuti romani da distribuire su tre impianti diversi, a Parma, Modena e Granarolo in provincia di Bologna, per sei-sette settimane. La richiesta dell'Ama era stata veicolata dalla Regione Lazio, con Buschini che adesso ribadisce: "Il rispetto istituzionale esige chiarezza verso coloro che si sono esposti offrendo solidarietà”.
La replica del Campidoglio
Dal Comune di Roma ha replicato il presidente della commissione Ambiente Daniele Diaco (M5S): "Portare i rifiuti di Roma in Emilia Romagna costa molto di più, oltre 180 euro a tonnellata. Per questo, e non per ragioni politiche, ancora nessun camion è partito da Roma per gli impianti emiliano-romagnoli". Inoltre, la Capitale durante le feste "ha retto bene", rilancia. Prima dell’Emilia Romagna, la Capitale, nell'elaborare il suo piano B (in caso di criticità o difficoltà con gli impianti già a disposizione), aveva sondato le strade della Toscana e dell'Abruzzo, in cui il M5s continua a confidare. "Fino ad oggi non c'è un documento ufficiale che fa venire meno l'opzione della Toscana, più conveniente per la collettività dal punto di vista economico e geografico - ha spiegato Diaco - Toscana e Abruzzo sono le due destinazioni scelte fin dall'inizio in base ai principi di prossimità ed economicità che permetterebbero risparmi all'Ama, quindi, alla città di Roma”.
M5s: “Situazione in miglioramento”
“La temporanea attesa per una scelta definitiva è permessa anche da una situazione in netto miglioramento rispetto ai giorni delle festività natalizie, quando tradizionalmente aumentano i quantitativi di rifiuti”, ha spiegato il presidente della commissione Ambiente. "In tutto il periodo di festività l'azienda capitolina ha raccolto oltre 1.000 tonnellate di rifiuti in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, e Roma sul fronte dei rifiuti ha retto bene, nonostante le note fragilità del sistema ereditate dal passato. L'attivazione degli accordi sui rifiuti fra Regioni, anche nel caso di quantitativi esigui, come nel caso dell'Emilia Romagna, servono a monte per legge ed era doveroso attivarli come 'valvola' di cautela. Se sarà necessario utilizzarne uno o più di uno - ha concluso l’esponente del M5s lo si farà nella massima trasparenza e in base al principio di maggior convenienza ed economicità”.
La vicenda
A fine dicembre, in una nota sul proprio blog, il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha chiesto aiuto alle altre Regioni per gestire “la grande difficoltà” nello smaltimento dei rifiuti. E la disponibilità è arrivata dall’Emilia-Romagna che ha accolto la richiesta. Il governatore Stefano Bonaccini ha annunciato che la sua Regione si farà carico dello "smaltimento di piccole quantità prestabilite, per un periodo limitato e tassativamente non reiterabili”. Ma a distanza di giorni, l’invio delle quantità concordate di rifiuti non è mai partito.