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Minorenni stuprate a Roma, i due accusati restano in carcere

Cronaca

I sospettati, un 21enne e un 20enne, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Il legale del più grande dei due: "Il mio assistito non ha violentato nessuno, faremo ricorso al tribunale del riesame"

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Restano in carcere i due giovani di 21 e 20 anni accusati di aver sequestrato e stuprato due 14enni lo scorso 10 maggio a Roma. I due, di origini rom, si sono infatti avvalsi della facoltà di non rispondere nel corso dell'interrogatorio di garanzia. All'uscita da Regina Coeli l'avvocato difensore del più grande dei due ha dichiarato che il suo assistito "si professa innocente e sostiene di non aver stuprato nessuno". "Faremo ricorso al riesame - ha raccontato l'avvocato - e in quella sede confidiamo di chiarire e far cadere le accuse. Il mio assistito è incensurato".

Aggressori conosciuti in rete

Nell'ordinanza che ha portato al loro arresto il giudice per le indagini preliminari ha parlato di un'aggressione premeditata con "estrema freddezza e determinazione" unita a "un'assoluta mancanza di scrupoli e a una non comune ferocia" nei confronti delle due vittime. Secondo quanto ricostruito dalle indagini una delle due ragazze avrebbe conosciuto il 21enne attraverso un social network. Dopo un corteggiamento online di qualche settimana, la 14enne si sarebbe convinta ad incontrare il giovane. All'appuntamento, fissato nel tardo pomeriggio del 10 maggio, la ragazza si presenta con un'amica. I due aggressori avrebbero sequestrato le due ragazze, legandole a una recinzione. Il 21enne avrebbe quindi abusato delle due, mentre il suo complice faceva da palo. Al termine della violenza i due avrebbero liberato le ragazze minacciandole di morte se avessero raccontato qualcosa. Le 14enni non hanno denunciato immediatamente la violenza, confidandosi con i propri genitori solo dopo un mese.