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Proteste dei pastori sardi: tregua e ultimatum alla Regione

Cronaca
Una manifestazione del Movimento Pastori Sardi (Archivio Fotogramma)

Il leader del movimento: "C'è tempo fino al 10 novembre, poi torneremo in piazza". Le manifestazioni richiedono l'erogazione dei 45 milioni di aiuti già stanziati dal Consiglio

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Il Movimento Pastori Sardi sospende le manifestazioni ma non ferma le proteste. La decisione è arrivata dopo un incontro con il prefetto. "Ma il nostro giudizio sull'operato dell'assessore e della struttura burocratica dell'assessorato all'Agricoltura non cambia – afferma il leader del movimento Felice Floris -: chiediamo al Consiglio di agire con forza perché faccia rispettare le leggi che vota". I pastori stanno sollecitando l'erogazione dei 45 milioni di euro di aiuti stanziati lo scorso settembre dal Consiglio regionale per il comparto ovicaprino.

Tempo fino al 10 novembre

I pastori sardi hanno dato all'amministrazione 10 giorni di tempo prima di tornare in piazza. Resta sul tavolo la richiesta di dimissioni dell'assessore dell'Agricoltura Pirluigi Caria. "Ci hanno garantito l'erogazione delle risorse entro cinque giorni a partire dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della dichiarazione ministeriale dello stato di calamità naturale per la Sardegna. In assenza di risposte concrete siamo pronti a tornare in piazza con nuove e clamorose azioni di protesta. Aspetteremo fino al 10 novembre", ha avvertito Floris.

"Aiuti erogati entro l'anno"

"Tutta la Regione è consapevole della difficoltà della situazione", ha assicurato il presidente della commissione Attività produttive Luigi Lotto (Pd). "Si è fatto tutto in tempi rapidissimi, ora si tratta di superare gli ultimi ostacoli. Credo che entro novembre tutte le 12mila aziende sarde riusciranno a presentare una richiesta alla Regione. La speranza è che i 45 milioni stanziati dal Consiglio vengano spesi entro l'anno". "Credo che non ci saranno difficoltà ad accogliere le richieste dei pastori per uno snellimento delle pratiche con l'autocertificazione”, ha confermato il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau.

Il nodo Inps

Mps contesta anche la procedura che impone ai beneficiari di stornare dai contributi per la siccità i debiti nei confronti dell'Inps: "Sono soldi del bilancio regionale", ha sostenuto la delegazione del Movimento, "servono a sfamare il bestiame e non entrano nelle tasche dei pastori". Ganau ha sottolineato che "sul fonte dei contributi Inps aspettiamo di capire quale sarà la risposta del Ministero. In ogni caso il problema potrebbe essere risolto con una richiesta di rateizzazione del debito. Auspico che entro il 10 novembre sia tutto risolto e che ci si possa ritrovare per festeggiare il risultato per cui si è lavorato duramente in questi mesi".