In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Mastella assolto 9 anni dopo le dimissioni dal governo Prodi

Cronaca

All’epoca dei fatti era ministro della Giustizia ed era leader dell'Udeur. Dopo l’avviso di garanzia lasciò l'incarico e pochi giorni dopo ritirò il suo appoggio all’esecutivo, circostanza che contribuì alla caduta della coalizione

Condividi:

Clemente Mastella è stato assolto a conclusione del processo per presunti illeciti nelle nomine alle Asl e in altri settori pubblici. La sentenza è stata emessa, dopo oltre sei ore di camera di consiglio dalla quarta sezione del Tribunale di Napoli.

Si dimise dal governo Prodi

Il sindaco di Benevento, che all'epoca dei fatti ricopriva la carica di ministro della Giustizia ed era leader dell'Udeur, era accusato in particolare di "induzione indebita a dare o promettere utilità". Una ipotesi per la quale il pm aveva chiesto due anni e otto mesi di reclusione. La sentenza chiude una vicenda processuale tormentata, che culminò nel gennaio 2008 - quando l'inchiesta era condotta dalla procura di Santa Maria Capua Vetere - nell'emissione dell'avviso di garanzia nei confronti del Guardasigilli. Una indagine che coinvolse anche la moglie del leader Udeur, Alessandra Lonardo, all'epoca presidente del consiglio regionale della Campania. Mastella si dimise dalla carica di ministro e pochi giorni dopo ritirò il suo appoggio al governo Prodi, circostanza che contribuì alla caduta dell'esecutivo e alle elezioni anticipate che videro il successo della coalizione guidata da Berlusconi.

Assolto con formula piena

Mastella, difeso dagli avvocati Alfonso Furgiuele e Fabio Carbonelli, è stato assolto per tutti e tre i capi di imputazione, compresi i due per i quali il pm aveva chiesto la prescrizione, con formula piena: perché il fatto non costituisce reato e perché il fatto non sussiste. Il capo di imputazione principale si riferiva a una presunta concussione ai danni dell'allora presidente della Regione Campania Antonio Bassolino. Secondo l'iniziale impostazione accusatoria, Mastella avrebbe imposto al Governatore la nomina di una persona da lui segnalata a commissario di una Asl, minacciando in caso di rifiuto di ritirare due assessori Udeur dalla Giunta. Una circostanza negata dallo stesso Bassolino nel corso del processo: l'ex presidente della Regione affermò di non aver subito alcuna pressione. Si sarebbe trattato di normali accordi politici. Il reato di concussione era stato derubricato dalla procura in una induzione indebita a dare o promettere utilità. Il Tribunale ha ritenuto invece che si sarebbe potuto configurare un abuso di ufficio, concludendo comunque che il fatto attribuito a Mastella non costituisce reato. Il tribunale ha assolto con formula ampia anche la moglie di Mastella, l'ex presidente del Consiglio regionale della Campania Sandra Lonardo nonché i due ex assessori regionali dell'Udeur Nicola Ferraro e Andrea Abbamonte e l'ingegnere Carlo Camilleri, consuocero dell'ex ministro della Giustizia.