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Scuola, oggi primi rientri in classe in Alto Adige

Cronaca
La scuola elementare Goethe a Bolzano - Immagine d'archivio

Nella provincia autonoma di Bolzano sui banchi una settimana prima rispetto al resto dell'Italia per permettere l'inserimento di una settimana di ferie nei primi giorni di novembre. L'11 settembre tocca ad Abruzzo, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Trentino

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Per alcuni la prima campanella è suonata già alle ore 8 mentre per la maggioranza l'appuntamento era fissato negli atri e nei cortili delle rispettive scuole alle ore 9. Primo giorno di scuola per 91.430 studenti dell'Alto Adige, i primi ad inaugurare l'anno scolastico 2017-2018 in Italia. L'anticipo di circa una settimana sulle altre regioni d'Italia è dettato dalla decisione, avvenuta già alcuni anni fa, da parte della Provincia autonoma di inserire una settimana di vacanza ai primi di novembre in concomitanza con le festività dei defunti e di Ognissanti. Quei giorni di ferie sono stati concessi soprattutto per gli albergatori che, dopo un'estate di lungo lavoro, in quel periodo chiudono le attività e quindi hanno tempo da dedicare alla famiglia. Agli alunni della provincia di Bolzano seguiranno l'11 settembre quelli della vicina provincia di Trento, quindi Abruzzo, Basilicata, Friuli Venezia Giulia e Piemonte. 

Sono 66mila studenti di lingua tedesca e 22mila di lingua italiana

Nello specifico, a tornare sui banchi di scuola sono stati 66.180 alunni iscritti ad un istituto in lingua tedesca, 22.072 quelli che frequentano una scuola in lingua italiana e 3.178 quelli iscritti ad una in lingua ladina. Segno positivo per la scuola italiana che inizia il nuovo anno scolastico con numeri in crescita sia per quanto riguarda le iscrizioni che per le risorse. Nelle scuole dell'infanzia in lingua italiana sono iscritti 3.483 bambini, 6.216 in quella primaria. I ragazzi che frequenteranno le scuole medie saranno 3.815, mentre quelli delle superiori 5.434. Gli studenti della formazione professionale sono 2.030. mentre sono 1.094 quelli iscritti alle scuole paritarie. Ci sarà più personale insegnante sia alle scuole superiori che per l'integrazione.