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Il senatore 5 Stelle Alberto Airola aggredito per strada a Torino

Cronaca
Il senatore del Movimento 5 Stelle, Alberto Airola (LaPresse)

Secondo la Polizia, l'esponente del Movimento sarebbe stato raggiunto da due nordafricani, che dopo averlo picchiato gli hanno rubato il cellulare. Per lui mandibola fratturata e una prognosi di 30 giorni

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Alberto Airola, senatore del Movimento 5 Stelle, è stato vittima di un'aggressione a Torino nella notte tra il 3 e il 4 settembre.

L'aggressione per strada

Secondo quanto riferito dagli inquirenti, l'aggressione ai danni di Airola è avvenuta in strada nei pressi della sua abitazione, nel quartiere Aurora. A scagliarsi contro il politico, stando ai primi accertamenti condotti dagli investigatori della Digos, sarebbero stati due nordafricani che, al termine del pestaggio, gli avrebbero sottratto il cellulare. L'esponente del Movimento 5 Stelle è stato poi soccorso da alcuni abitanti della zona e trasportato all'ospedale San Giovanni Bosco dove i sanitari l'hanno medicato e dimesso nel giro di qualche ora. Per Airola, che ha riportato la frattura della mandibola e alcune escoriazioni, è stata emessa una prognosi di trenta giorni. L'episodio è attualmente al vaglio della Polizia di Torino che sta cercando di accertare le cause dell'aggressione. Secondo quanto riferito dalle autorità, comunque, non sembrerebbero esserci motivi di natura politica alla base del gesto violento.

La solidarietà del Movimento

A dare la notizia del pestaggio sono stati i capigruppo del M5S alla Camera e al Senato, Simone Valente ed Enrico Cappelletti che, in una nota hanno espresso la solidarietà dei parlamentari pentastellati ad Airola. "Il Movimento 5 Stelle esprime la propria  vicinanza all'amico e portavoce al Senato, Alberto Airola, che questa notte a Torino, rientrando a casa, è stato aggredito e rapinato. Forza Alberto ti aspettiamo presto!". Anche la sindaca di Torino, Chiara Appendino, ha espresso su Twitter la vicinanza al collega di partito: "Forza Alberto Airola, servi in piedi ed energico che le battaglie da combattere sono ancora molte. Ti aspettiamo".