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Disservizi in Lombardia, Trenord condannata a risarcire 3000 pendolari

Cronaca
Indennizzo ai consumatori per i ritardi accumulati in Lombardia dai treni di Trenord (foto d'archivio: Fotogramma)

A 5 anni dal "mese nero" dei trasporti del dicembre 2012, vittoria in appello per i passeggeri che hanno aderito all’azione collettiva promossa da Altroconsumo

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Vinta in appello l’azione collettiva contro i disservizi causati da Trenord a migliaia di pendolari lombardi. Lo ha annunciato l’associazione di tutela dei consumatori Altroconsumo, promotrice della class action alla quale hanno aderito poco più di 3000 passeggeri, a cui spetta ora un risarcimento di 100 euro ciascuno.


La sentenza della Corte d’appello

I giudici di secondo grado del Tribunale di Milano hanno dunque deciso un maxi-risarcimento di oltre 300mila euro nei confronti dell'azienda, che gestisce il traffico ferroviario locale lombardo (le cui quote sono divise a metà fra Trenitalia e Ferrovie nord Milano). In primo grado la sentenza era stata sfavorevole ai pendolari, che si erano rivolti ad Altroconsumo per il famigerato “mese nero” del trasporto ferroviario di 5 anni fa, che aveva coinvolto almeno 700mila utenti. Il presidente di Altroconsumo, Paolo Martinello, ha ricordato che "i disservizi inflitti agli utenti dalla compagnia ferroviaria per oltre 15 giorni nel dicembre 2012 furono gravissimi. Saltò tutto il sistema di trasporto su rotaie; treni cancellati e i pochi rimasti diventati carri presi d'assalto, corse dirottate, ritardi, mancanza di informazioni”. Ora la vittoria in tribunale: “La prima class action in Italia che porta un risultato utile per migliaia di consumatori".

Il nodo della prescrizione breve

Ai 3.018 aderenti all’azione legale collettiva spetta ora un rimborso per i danni non patrimoniali subiti pari a 100 euro, senza però il riconoscimento di ulteriori indennizzi poiché "in materia di trasporti - ricorda Altroconsumo - il Codice civile prevede un termine di prescrizione annuale, estremamente breve, che purtroppo ha impedito a una parte degli aderenti di far valere tempestivamente i loro diritti". La class action era stata ammessa nel 2014. In una nota, Legambiente ha ricordato come nel 2012 la compagnia introdusse in un solo colpo troppe novità, come il nuovo orario, una nuova tratta e un rinnovato sistema informatico, causando il tilt.

Legambiente: a subire danni furono 670mila pendolari

"A subire i disagi in quei giorni non furono solo i 3mila ricorrenti, ma tutti i 670mila pendolari giornalieri", fa sapere Legambiente. "Non può essere solo l’azione della magistratura a individuare i responsabili, ma la stessa Trenord, i cui disservizi perdurano da prima del 2012”. Secondo Legambiente "la sentenza dei giudici è inoltre iniqua perché a subire i disagi in quei giorni non furono solo i 3mila ricorrenti ma tutti i 670mila pendolari giornalieri: facendo due conti, in questo modo viene rimborsato solo lo 0,44% di chi abitualmente utilizza il treno per spostarsi".