A luglio calano gli sbarchi in Italia. Ue: potremmo rafforzare Triton
CronacaL'ultimo report dell'agenzia dell'Unione europea Frontex segnala una diminuzione dei migranti arrivati nel nostro Paese, che segnano un -57% rispetto al mese precedente. Gli arrivi complessivi nel 2017 sono il 4,15% in meno del 2016
Gli sbarchi di migranti sulle coste italiane attraverso sono in calo. Nell'ultimo report di Frontex, l'agenzia dell'Unione europea deputata alla gestione dei confini comunitari, si legge di una decrescita del 57% nel mese di luglio rispetto a quello di giugno, numeri che contribuiscono al calo del 4,15% fatto registrare su base annuale. E l'Ue, dopo la decisione di alcune ong di sospendere i soccorsi in mare, ha aperto ad un possibile rafforzamento del programma Triton.
Il dato più basso dal 2014
A luglio sono stati 10.160 i migranti sbarcati in Italia attraverso il Mediterraneo centrale, con un calo del 57% rispetto a giugno. Quello attuale è il dato più basso fatto registrare per il mese di luglio dal 2014. Il totale degli arrivi in Italia, nei primi 7 mesi, dell'anno è stato di 93.900, il 4,15% in meno rispetto ai 101.507 complessivi rilevati a luglio 2016. Secondo Frontex, sono diverse le cause che hanno contribuito a questo calo: le cattive condizioni del mare nella prima decade di luglio, gli scontri nell'area di Sabrata che hanno ostacolato i trafficanti, oltre alla presenza rafforzata della Guardia costiera libica sulle coste del Paese africano. Per quanto riguarda le nazionalità dei migranti che attraversano il mediterraneo centrale, sono Nigeria, Guinea, Eritrea Sudan e Mali i principali Paesi d'origine.
Tre ong fermano i soccorsi
E il 13 agosto altre due ong, dopo Medici senza frontiere, hanno annunciato lo stop alle attività di soccorso ai migranti nel Mediterraneo. Si tratta di Save the Children e di Sea Eye: per entrambe la scelta è derivata dalla decisione della Marina libica di estendere la propria area di ricerca e salvataggio oltre le proprie acque territoriali.
Ue: potremmo rafforzare Triton
Intanto l’Unione europea ha aperto, seppur parzialmente, alla possibilità di rafforzare l’operazione Triton se l’Italia lo riterrà opportuno dopo lo stop ai soccorsi delle ong: "Le necessità del piano sono concordate con le autorità italiane, e gli attuali livelli" delle risorse "impiegate corrispondono ai bisogni, così come identificati dalle autorità italiane. Tali livelli vengono sempre monitorati e aggiustati alla situazione, se necessario. Se l'Italia dovesse fare richiesta" di rafforzamento "l'Agenzia li valuterà". Lo ha comunicato una portavoce della Commissione Ue.
Più sbarchi in Spagna, meno arrivi in Grecia
Ma la pressione migratoria non interessa soltanto il mare Mediterraneo centrale: gli sbarchi si stanno infatti intensificando nella parte sud-occidentale dell'Europa. A luglio sono stati 2.300 i migranti arrivati in Spagna, oltre quattro volte il dato dell'anno scorso. Il totale degli arrivi nei primi 7 mesi sulle coste spagnole è di circa 11mila persone, più di quante ne siano arrivate in tutto il 2016: lo smantellamento di campi profughi temporanei in Marocco e Algeria sembra essere la causa principale del trend in aumento, che ha visto più di 2300 migranti arrestati sulla rotta occidentale. In calo, invece, gli arrivi in Grecia (-90% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno). Nonostante aumentino gli sbarchi sulle isole dell'Egeo orientale, infatti, la drastica riduzione dei flussi sulla rotta balcanica ha fatto calare sensibilmente gli ingressi (e le detenzioni alla frontiera) nel Paese ellenico. In tutto, fa sapere Frontex, a luglio sono stati fermati 15.400 migranti che tentavano di entrare illegalmente nei Paesi dell'Unione Europea.