Vandali in studio, Mauro Corona li mette in fuga con l'accetta
CronacaAlcune persone hanno sfondato la vetrina del suo studio con una statua di bronzo. Lo scrittore si è svegliato e si è lanciato all'inseguimento: "Ringrazio Sant'Antonio di non averli raggiunti, altrimenti li avrei ammazzati"
Tre vandali hanno mandato in frantumi la vetrata del suo studiolo a Erto e Casso, in provincia di Pordenone, ma lui li ha messi in fuga inseguendoli con l'accetta. Protagonista della vicenda, successa nella notte tra sabato e domenica scorsi, l'artista Mauro Corona.
Vandali in azione in piena notte
A riportare la notizia è "Il Gazzettino". Alle 3.10 Corona, che stava dormendo all'interno dello studio nel quale scrive e scolpisce il legno, è stato svegliato dalla vetrata andata in frantumi dopo che i vandali l'avevano infranta utilizzando una scultura di bronzo che si trovava di fronte alla bottega. Lo scrittore non ci ha pensato due volte: ha imbracciato un'accetta e si è messo al loro inseguimento.
Corona: "Li avrei uccisi"
"Se li avessi presi, ci sarebbero stati tre morti – ha dichiarato l'artista "politicamente scorretto" al quotidiano del Nordest – li ho rincorsi ed ero armato, ringrazio Sant'Antonio per non essere riuscito a raggiungerli, perché li avrei ammazzati senza pietà". "Non bisogna dire che sono ragazzate – ha proseguito Corona – a me non disturba il danno economico e il fastidio di dover sostituire la vetrata, ma l'affronto, l'umiliazione e la vigliaccheria dimostrata. Questi sono dei delinquenti".
Atti vandalici in tutto il paese
Gli atti vandalici hanno riguardato anche altre zone del comune di Erto e Casso, nei pressi della diga del Vajont. Secondo Corona si tratterebbe di un gruppo di ragazzi salito in Valcellina per partecipare a una manifestazione sportiva. Ubriachi dopo aver bevuto fino a notte fonda – è sempre la versione dell'artista – i giovani avrebbero perso il controllo commettendo una serie di vandalismi. Le forze dell'ordine stanno analizzando i filmati delle telecamere di video-sorveglianza del comune: in uno di questi potrebbero essere infatti stati immortalati i vandali mentre infrangevano la vetrata dello studiolo di Corona.