Cinque ordinanze di custodia cautelare e 18 perquisizioni della Guardia di Finanza. Tra i fermati anche il pubblico ufficiale di Ospedaletto Lodigiano. Nel mirino un sistema illegale per far ottene false residenze e passaporti a cittadini sudamericani
La Guardia di Finanza di Lodi ha eseguito 18 perquisizioni e cinque ordinanze di custodia cautelare per corruzione nell’ambito dell’operazione “Carioca” su alcune pratiche anagrafiche per il rilascio di residenze a cittadini sudamericani. Tra gli arrestati anche due pubblici ufficiali, uno dei quali è il comandante della polizia locale di Ospedaletto Lodigiano.
False residenze per ottenere passaporti
In carcere, oltre al comandante 64enne, sono finiti un ufficiale dello stato civile di 42 anni dello stesso Comune e un 38enne di origini brasiliane, titolare di un'agenzia di pratiche migratorie di Monza. La moglie di quest’ultimo, invece, è agli arresti domiciliari. L’accusa è di corruzione di pubblici ufficiali volta a ottenere false attestazioni di residenza per cittadini sudamericani che, così, potevano ottenere un passaporto utile per stabilirsi in qualsiasi Paese dell'Unione Europea. Secondo l’accusa, solo nel 2016 tale procedura è stata messa in atto per circa 500 brasiliani.
Il filone parallelo degli autovelox
Nell'ambito della stessa indagine, un secondo filone ha portato agli arresti domiciliari di un imprenditore di 57 anni della provincia di Verona che noleggia autovelox. Secondo la procura della Repubblica di Lodi, grazie ad accordi corruttivi stipulati sempre con lo stesso comandante della polizia locale avrebbe puntato all'affidamento diretto di un sistema di rilevamento della velocità e del servizio di verbalizzazione.