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Fisco: Francesco Belsito condannato a 10 mesi per omessa dichiarazione

Cronaca
Francesco Belsito durante un'udienza al Tribunale di Milano il 10 luglio 2017 (Fotogramma)

Il Tribunale di Genova ha giudicato colpevole l'ex tesoriere della Lega Nord del reato di omessa dichiarazione di 1 milione di euro, sottratti illegalmente alle casse del Carroccio. Per il contabile è la seconda sentenza sfavorevole nel giro di una settimana

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Francesco Belsito, ex tesoriere della Lega Nord, è stato condannato a dieci mesi di reclusione per omessa dichiarazione di un milione di euro sottratti illecitamente alle casse del Carroccio.

 

La sentenza del Tribunale di Genova

La decisione del Tribunale di Genova si inserisce nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta evasione fiscale di 2 milioni di euro per gli investimenti offshore a Cipro e in Tanzania. Su Belsito pendeva anche un'accusa di evasione fiscale dalla quale l'ex tesoriere è stato assolto. I giudici hanno invece ritenuto sussistente l'accusa di omessa dichiarazione di circa un milione di euro. Secondo il procuratore aggiunto Francesco Pinto, che aveva chiesto una condanna a 3 anni e 6 mesi di reclusione, Belsito avrebbe dovuto dichiarare al fisco circa 7 milioni sottratti illecitamente alle casse del partito ai tempi in cui ricopriva la qualità di tesoriere.

 

La parabola discendente di Belsito

Quella di oggi è la seconda condanna comminata Belsito nel giro di pochi giorni: già la scorsa settimana i giudici del Tribunale di Milano avevano inflitto all'ex amministratore dei bilanci del partito 2 anni e 6 mesi per le spese sostenute dalla famiglia Bossi con i fondi pubblici. Nello stesso procedimento sono stati giudicati colpevoli anche l'ex senatore Umberto Bossi e il figlio Renzo, condannati rispettivamente a due anni e tre mesi, e a un anno e sei mesi di reclusione. La sentenza di oggi segna così l'ennesima sconfitta giudiziaria per Belsito, rimasto coinvolto nei problemi giudiziari della Lega Nord dal 2012 quando emerse la maxi truffa da oltre 40 milioni di euro ai danni dello Stato sui rimborsi elettorali, nel periodo compreso tra il 2008 e il 2010. Per quella vicenda sono a processo l'ex tesoriere, l'ex leader del Carroccio Umberto Bossi e tre ex revisori del partito. La vicenda azzerò i vertici del "cerchio magico" attorno a Umberto Bossi e portò alle dimissioni del Senatùr. Belsito è anche a processo per l'inchiesta sull'associazione a delinquere finalizzata a intercettare le commesse di aziende a partecipazione pubblica, tra cui Siram, Fincantieri e Grandi navi veloci.