Giuseppe Mastini, 57 anni, è sparito il 30 giugno dopo aver lasciato il carcere di Fossano con un permesso lavoro. Sarebbe stato avvistato a Genova. Forse una donna dietro il suo allontanamento
Continua la fuga di Giuseppe Mastini, l’ergastolano in semilibertà conosciuto come “Johnny Lo Zingaro”. L’uomo è sparito il 30 giugno dopo essere uscito dal carcere di Fossano (Cuneo) per andare a lavoro alla scuola della polizia penitenziaria di Cairo Montenotte (Savona). Dietro la sua fuga potrebbe esserci una donna.
Una donna dietro l'allontanamento
Al momento, secondo quanto si apprende, si tratta soltanto di una indiscrezione che, se confermata, potrebbe però segare l' allontanamento dell'uomo, una lunga carriera criminale alle spalle e un comportamento da detenuto esemplare, almeno da quando nel gennaio 2015 era stato trasferito da Alba a Fossano. La polizia penitenziaria, che coordina le ricerche con le forze dell'ordine, sta cercando una donna dell'Est europeo, forse una romena, con la quale Johnny lo Zingaro negli ultimi mesi avrebbe avuto una relazione.
La fuga
Le tracce del “Biondino”, l’altro nome che gli è stato affibbiato, si perdono davanti alla stazione di Genova Brignole, dove si sarebbe fatto accompagnare da un taxi anziché presentarsi al lavoro. Le telecamere di videosorveglianza lo immortalano mentre cammina con indosso una camicia a quadri e un paio di pantaloni scuri addosso, prima di sparire dall'inquadratura. Potrebbe avere preso un treno per Roma, la città dove la sua famiglia si era trasferita. O forse, per la più vicina Francia. O ancora, potrebbe aver incontrato la donna con la quale avrebbe una relazione.
L’appello dell’avvocato
Gli investigatori che hanno avuto a che fare con lui in passato descrivono il 57enne fuggitivo come “uomo disposto a tutto e fuori da qualsiasi regola”. Il suo avvocato invece ha lanciato un appello: "Spero rientri e spieghi perché si è allontanato”, ha detto il legale, Enrico Ugolini, che ne ricorda la "condotta carceraria encomiabile". "Stava compiendo un percorso di recupero condiviso, perché voleva cambiare vita. Ed era dispiaciuto per il suo passato criminale, ma anche convinto di avere pagato a sufficienza per i reati commessi".
Le vicende giudiziarie
Mastini ha spesso sostenuto di essere stato utilizzato come "capro espiatorio". Come per il caso dell'omicidio Pasolini. "Il mio cliente mi ha sempre detto di non aver mai conosciuto né incontrato l'intellettuale. Ma che qualcuno l'aveva messo in mezzo”, ha detto il suo avvocato. Di tutti i reati di cui è accusato, Mastini ha ammesso soltanto l'omicidio della guardia Michele Giraldi, durante una sparatoria del 1987 a Roma.
I precedenti delle evasioni
Al momento "Johnny lo Zingaro" sta scontando una condanna all’ergastolo, ricevuta nel 1989. Alle spalle ha già due evasioni. La prima, nell’estate del 1983, quando riuscì ad allontanarsi dal penitenziario di Casal del Marmo (Roma), dove era detenuto, per poi essere arrestato dopo uno scontro con la polizia. La seconda volta, quattro anni più tardi, quando riuscì ad evadere dal carcere dell'isola di Pianosa, in provincia di Livorno. In quell’occasione sequestrò una ragazza, Silvia Leonardi. Durante la caccia all’uomo ci fu anche la sparatoria con una pattuglia di agenti, durante la quale Mastini uccise Giraldi.