Secondo l'accusa, Caputo avrebbe ucciso la bimba per essersi ribellata a un ennesimo tentativo di violenza sessuale. Chiesti anche 10 anni di reclusione per Marianna Fabozzi, ex compagna dell'uomo, imputata per concorso in abusi sessuali
Ergastolo e sei mesi di isolamento diurno. Questa la richiesta avanzata dai pm Domenico Airoma e Claudia Maone nei confronti di Raimondo Caputo, accusato dell'omicidio della piccola Fortuna Loffredo, avvenuto a Caivano (Napoli) nel 2014. La richiesta è stata formulata al termine della requisitoria davanti ai giudici della quinta sezione della Corte d'Assise di Napoli. I pm hanno chiesto anche 10 anni di reclusione per Marianna Fabozzi, ex compagna di Caputo, imputata per concorso in abusi sessuali.
Fortuna, che tutti nel Parco Verde di Caivano conoscevano con il nome di Chicca, secondo la ricostruzione emersa dall'inchiesta, fu lanciata da un terrazzo all'ottavo piano del palazzo dove abitava. Caputo avrebbe ucciso la bimba perché si era ribellata a un ennesimo tentativo di violenza sessuale.
Nel corso della requisitoria il procuratore aggiunto Airoma ha evidenziato, tra gli elementi di prova, quanto emerso dalle intercettazioni ambientali e la testimonianza ritenuta assolutamente genuina di una amichetta di Fortuna che sarebbe stata testimone degli ultimi istanti di vita di Chicca. La bambina, dopo aver subito i condizionamenti di Marianna Fabozzi e dei suoi familiari che le imponevano di tacere o fornire false versioni agli inquirenti, secondo i pm disse la verità quando fu allontanata dal suo contesto familiare e portata in una casa famiglia insieme con la sorellina più piccola, pure lei vittima di presunti abusi da parte di Caputo.