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Finte vaccinazioni, al via in Friuli i richiami per 7mila bambini

Cronaca

“Rifaremo tutte le dosi dubbie”, ha detto il direttore dell’Aas 3 di Udine parlando del caso dell’infermiera sospettata di aver solo simulato le punture sui pazienti. Intanto la Procura ha delegato i primi atti di indagine ai Nas

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Saranno centinaia ogni giorno i vaccini da somministrare ai 7mila bambini che in Friuli avevano ricevuto le dosi nei giorni in cui l'assistente sanitaria trevigiana sospettata di aver finto le vaccinazioni era in servizio a Codroipo, in provincia di Udine. Intanto la Procura del capoluogo ha delegato ai Carabinieri del Nas i primi atti di indagine del fascicolo che è tuttora a carico di ignoti.

Le procedure di richiamo

"Rifaremo tutte le dosi ‘dubbie’, eseguite nei giorni in cui l'assistente sanitaria era in servizio", ha detto il direttore generale dell'Aas 3 Pier Paolo Benetollo, in attesa dei dati definitivi dei controlli e delle analisi già svolte. Tra oggi e domani l’azienda richiamerà personalmente i primi bambini che hanno già eseguito i test di accertamento, poi il sistema entrerà a regime da giovedì con centinaia di vaccinazioni al giorno. I richiami vaccinali saranno eseguiti all'interno di specifici ambulatori del distretto sanitario di Codroipo, dedicati esclusivamente a fronteggiare questa situazione.

“L’indagine non sarà facile”

"È chiaro che si pone il problema di acquisire elementi utilizzabili processualmente e preservare le possibili prove evitando che scompaiano a seguito della nuova vaccinazione", ha dichiarato il procuratore di Udine Antonio De Nicolo, che ha delegato i primi atti di indagine ai Carabinieri del Nas. Il primo passo dell'indagine sarà "far risalire eventuali responsabilità soggettive - ha spiegato De Nicolo - L'individuazione non sarà immediata. L'indagine non sarà né facile né breve". L'inchiesta, ha concluso il procuratore, dovrà accertare "se e quali persone, nominativamente, non sono state vaccinate, se la mancata risposta è dovuta a un'assenza di vaccinazione e non ad altri fattori e chi, nell'equipe, non ha fatto i vaccini”.

La vicenda

Secondo le prime ricostruzioni, l’infermiera sospettata fingeva di fare l'iniezione ai bambini per poi gettare il flacone ancora pieno nel bidone dell'immondizia. Alcuni colleghi all'Asl 2 di Treviso si erano insospettiti perché nessuno dei pazienti piangeva e il caso era stato segnalato nel giugno 2016 a Nas e Procura. Tuttavia, a marzo dello stesso anno, il giudice per le indagini preliminari, su richiesta del pubblico ministero, aveva archiviato il procedimento. L’Asl 2 di Treviso ha contattato tutti i pazienti interessati e ha avviato una campagna di richiamo che riguarderebbe circa 500 persone tra adulti e bambini.