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Delitto Scazzi, pg: confermare ergastoli Cosima e Sabrina Misseri

Cronaca

La Procura generale della Cassazione ha chiesto di mantenere immutate le condanne per le due donne accusate di aver ucciso la 15enne di Avetrana. Chiesta anche la conferma degli otto anni di carcere per Michele Misseri. Martedì mattina la sentenza. TUTTE LE TAPPE DEL PROCESSO

 

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La Procura generale della Cassazione ha chiesto la conferma degli ergastoli per Sabrina Misseri e Cosima Serrano, condannate in appello per l'omicidio della 15enne Sarah Scazzi, uccisa nel 2010 ad Avetrana. Il pg ha chiesto anche la conferma della condanna ad otto anni inflitta in appello a Michele Misseri per aver celato il corpo della nipote. La sentenza è attesa per martedì mattina.

 

La requisitoria del pg - "Sono convinto della ricostruzione colpevolista della sentenza d’appello”, ha detto il sostituto procuratore generale della Cassazione Fulvio Baldi nella sua requisitoria. “Sabrina era in uno stato di agitazione e nervosa frustrazione, accusava Sarah di aver contribuito alla fine della storia con Ivano Russo, di aver rivelato dettagli della sua condotta sessuale gettando discredito su di lei e sulla sua famiglia. La madre solidarizza. Ne nasce una discussione in cui Sarah risponde da 15enne, scappa via, ma riescono a raggiungerla per darle la lezione che merita, una lezione evidentemente assassina. Poi danno ordine a Misseri di disfarsi del corpo". (TUTTE LE TAPPE DEL PROCESSO)

 

"Sabrina cinica, anche madre ha movente" - Secondo il pg, “questo non è un processo per affermare la responsabilità di Michele Misseri per omicidio", ma per confermare la colpevolezza di Cosima e Sabrina: "visti i continui ripensamenti di Michele, le corti hanno fatto a meno delle sue dichiarazioni". Tratteggiando le figure delle due donne, il pg ha affermato che Sabrina aveva "il necessario cinismo", "il tipo di azione commessa è nelle sue corde" e "non stupisce" che abbia inviato messaggi al telefono di Sarah "per procurarsi un alibi". 

 

Quanto a Cosima, il magistrato ne ha rilevato la "partecipazione emotiva credibile alla vita della figlia, compresa la vergogna" per le dicerie di cui Sabrina sarebbe stata oggetto e un "malinteso senso dell'onore": "il movente c'è ed è addirittura più consapevole di quello di Sabrina".

 

Chiesta conferma condanna a Michele Misseri - Il sostituto procuratore generale ha chiesto anche la conferma della condanna ad otto anni inflitta in appello a Michele Misseri per aver celato il corpo della nipote Sarah Scazzi. "Del tutto destituita di fondamento è la pretesa di riqualificare il reato da soppressione di cadavere ad occultamento" con conseguente sconto di pena.

 

Ricostruendo l'accaduto il magistrato ha sottolineato che il cadavere "è stato calato in un luogo impervio, una pozza piena d'acqua che ne avrebbe facilitato il deperimento", a dimostrazione della volontà originaria di celare e distruggere per sempre il cadavere, salvo poi ripensarci e farlo ritrovare. Complementare a questo disegno, secondo la Procura generale della Cassazione, è stata l'azione di aver bruciato i vestiti della 15enne.