"Hanno bloccato le nostre auto e ci hanno impedito di andar via: sono lì da oltre 2 mesi e vedono frustrata la possibilità di realizzare i propri diritti": Filomena Albano spiega così la protesta avvenuta ieri a Cassano delle Murge, nel barese
Non è stato un vero e proprio sequestro, ma solo un “blocco” dovuto all’esasperazione di ragazzi che vedono frustrata la possibilità di realizzare i propri diritti. Il giorno dopo la protesta avvenuta nel centro per migranti minorenni di Cassano delle Murge, nel barese, la garante nazionale dei minori e degli adolescenti, Filomena Albano, cerca di analizzare a mente fredda quanto accaduto ieri pomeriggio durante la sua visita in uno dei tanti centri per stranieri minori non accompagnati disseminati nella penisola. "Hanno bloccato le nostre auto e ci è stato impedito di uscire. Per fortuna, l'intervento tempestivo dei carabinieri, che hanno dialogato con i ragazzi, è riuscito a sbloccare la situazione" spiega la garante da Trani, dove oggi ha visitato un altro di questi centri accompagnata dalla Garante regionale Rosy Paparella.
Diritti da garantire - "Sono ragazzi esasperati perché sono lì dal 10 ottobre, dopo una prima accoglienza in Calabria durata anche lì 6-7 mesi, mentre per legge dovrebbero rimanerci 60 giorni” spiega Albano. “Dobbiamo porre l'attenzione sui diritti dei ragazzi, che a giusta ragione si chiedono perché stiano ancora lì. Quello di ieri - sottolinea - è frutto dell’esasperazione di ragazzi arrivati in Italia con un progetto migratorio che dobbiamo mettere in condizione di realizzare, è come se ci stessero dicendo: Voi, adesso, siete i nostri genitori: metteteci nella condizione di realizzare i nostri diritti".
"I tempi si sono dilatati - ha spiegato il Garante - perché è difficile individuare i centri di seconda accoglienza, quindi si realizza il cosiddetto doppio imbuto per uscire. Occorre una diffusione capillare dei centri in tutto il Paese, anche perché nel 2016 sono ben 26mila i minori non accompagnati arrivati in Italia”. Così, continua, “è difficile realizzare i loro diritti all'istruzione, all'integrazione e all'inclusione sociale".
Monitoraggio nazionale dei centri per minori - Albano sta conducendo un monitoraggio, su scala nazionale, dei centri di prima accoglienza per i minori migranti e la Puglia è la prima regione del Sud, dopo avere visitato i centri in Toscana, Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte. Il giro delle comunità di accoglienza per minori in Puglia finisce oggi, ma la garante nazionale proseguirà le visite dei centri per minori in Sicilia. "E io temo che più scenderà al Sud, più troverà situazioni di esasperazione, come quella di ieri" conclude con una nota di preoccupazione la Garante pugliese Rosy Paparella.