Legittimo impedimento: giovedì la decisione

Cronaca
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Terminato il dibattimento sullo scudo giudiziario per il premier. Il 13 gennaio la pronuncia della corte. Tre i procedimenti a carico del premier sospesi dalla norma: il caso Mills, il processo per i diritti Mediaset, e il caso Mediatrade

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La decisione dei giudici della Corte costituzionale sul legittimo impedimento sarà presa giovedì prossimo. Lo ha chiarito lo stesso presidente della Consulta, Ugo De Siervo, al termine del dibattimento della prima causa in udienza pubblica. "Ricordo che la camera di consiglio su questa causa iniziera' alle 9,30 di giovedi' 13 gennaio" ha detto prima di sospendere l'udienza per 15 minuti.

In un collegio in bilico tra fautori del rigetto dei tre ricorsi sollevati dalla magistratura di Milano e giudici favorevoli alla bocciatura 'in toto' della legge,  si starebbe tentando la strada di una "operazione chirurgica" così da rendere il 'legittimo impedimento' conforme a Costituzione dichiarandone la parziale bocciatura o fornendone una interpretazione 'ad hoc'.

Le ipotesi su cui ragiona la Consulta - Sono diverse le ipotesi per cui potrebbero optare i giudici della Corte Costituzionale. Tra queste le meno probabili sono il rigetto dei ricorsi dei magistrati di Milano per inammissibilità o per infondatezza.
La Corte potrebbe poi bocciare in toto la legge oppure farne cadere alcuni punti. I ricorsi potrebbero infine venire respinti a patto però che ci sia una verifica del giudice caso per caso. A seconda di come sarà modulata la motivazione, per il premier potrebbe trattarsi di  'vittoria di Pirro', perché  è vero che la legge resterebbe in piedi, ma in questo modo si terrebbe il referendum promosso dall’Idv. La decisione della Corte costituzionale è attesa per giovedì.

I procedimenti sospesi
- Sono tre i procedimenti penali, due in fase di processo e il terzo in udienza preliminare, a carico di Silvio Berlusconi, sospesi nei mesi scorsi in attesa che la Corte Costituzionale si pronunci sulla legittimità costituzionale della legge sul legittimo impedimento. Tra questi il caso Mills, in cui il premier è imputato davanti ai giudici della decima sezione penale di Milano per corruzione in atti giudiziari in concorso con l'avvocato inglese David Mills, condannato a quattro anni e sei mesi in primo e secondo grado, ma per il quale la Cassazione ha dichiarato la prescrizione del reato. Il processo è stato sospeso dal collegio, presieduto da Francesca Vitale, il 16 aprile scorso.

Silvio Berlusconi è poi imputato davanti ai giudici della prima sezione penale di Milano per frode fiscale, in relazione a presunte irregolarità nella compravendita dei diritti televisivi da parte di Mediaset. A processo ci sono anche altri 11 imputati, tra cui il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri. La sospensione del processo, con la trasmissione degli atti alla Consulta, e' stata decisa lo scorso 19 aprile.

Il premier è infine imputato nel caso Mediatrade. Il procedimento è stato sospeso lo scorso 24 giugno quando era in fase di udienza preliminare davanti al gup di Milano Marina Zelante. Il premier è accusato di appropriazione indebita e frode fiscale, nell'ambito dell'inchiesta Mediatrade-Rti su presunte irregolarità nella compravendita di diritti televisivi per creare fondi neri. Per il premier l'accusa è di frode fiscale, contestata fino al novembre del 2009, per 8 milioni di euro evasi, e di appropriazione indebita, che sarebbe stata consumata tra Milano e Dublino, dall'8 febbraio 2003 al 30 novembre 2005, per 34 milioni di dollari. Nel procedimento sono imputati anche il figlio del premier, Pier Silvio Berlusconi, e Fedele Confalonieri.

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