Firmata da É.Daynès in base a dentino, più antico reperto Italia
Il bambino vissuto 600.000 anni fa a Isernia 'rivive' grazie a una scultura antropologica arrivata dalla Francia al Museo Nazionale del Paleolitico. L'opera è stata realizzata dalla paleo-artista Élisabeth Daynès a seguito del ritrovamento, nell'area paleolitica de 'La Pineta' di Isernia, di un dentino che per datazione è risultato il più antico reperto umano scoperto in Italia. "Così come per l'Australopiteco Lucy e l'Hobbit Flores - fa sapere la Direzione Regionale dei Musei del Molise - l'artista francese ha creato un modello unico e specifico del bambino, utilizzando le informazioni scientifiche, supportata dalla collaborazione con il professor Carlo Peretto e con il suo team di ricerca dell'Università degli Studi di Ferrara, basandosi su centinaia di studi e interpolazioni elaborate a partire dallo studio del dentino scoperto nel sito di Isernia".
"La riproduzione del bambino di Isernia - prosegue la nota - è un complemento fondamentale del nuovo allestimento del Museo Nazionale del Paleolitico, che prevede una scenografica vetrina multimediale di grandi dimensioni, in cui il dentino sarà reso comprensibile grazie a un applicativo multimediale che non solo consentirà di apprezzare visivamente il piccolo reperto, interagendo con la sua riproduzione in grandi dimensioni grazie a un sistema touch, ma fornirà le informazioni necessarie a comprenderne il significato". Dell'allestimento faranno parte anche le riproduzioni, a grandezza naturale, di alcuni degli animali preistorici di cui sono stati trovati frammenti ossei.
Sono stati realizzati dal laboratorio Prehistoric Minds di Bologna". (ANSA).
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