Don Giovanni torna al Teatro Regio di Parma dopo 29 anni

Emilia Romagna

Dal 12 gennaio diretto da Corrado Rovaris, regia Mario Martone

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(ANSA) - PARMA, 03 GEN - Dopo 29 anni di assenza, il dramma giocoso Don Giovanni, composto da Mozart su libretto di Lorenzo da Ponte (secondo capitolo della celeberrima trilogia), il 12 gennaio alle 20 apre la stagione lirica 2023 del Teatro Regio di Parma, la prima del nuovo sovrintendente Luciano Messi.
    L'allestimento è quello del Teatro di San Carlo di Napoli con la regia di Mario Martone, ripresa da Raffele Di Florio, e le scene e i costumi di Sergio Tramonti.
    Realizzato in coproduzione con As.Li.Co. e I Teatri di Reggio Emilia, per la parte musicale lo spettacolo è affidato alla bacchetta di Corrado Rovaris a capo dell'Orchestra dell'Emilia-Romagna Arturo Toscanini e del Coro del Teatro Regio preparato da Martino Faggiani. Nei panni del protagonista il basso-baritono Vito Priante, affiancato da Mariangela Sicilia (Donna Anna), Marco Ciaponi (Don Ottavio), Giacomo Prestia (Il Commendatore), Carmela Remigio (Donna Elvira), Riccardo Fassi (Leporello), Fabio Previati (Masetto) e Enkeleda Kamani (Zerlina). "Ciò che forse più colpisce dell'opera mozartiana - scrive il direttore Corrado Rovaris - è la sua ambiguità di fondo, la pluralità dei registri stilistici, il fatto che un'opera buffa sconfini nel tragico, o meglio che buffo e tragico coesistano, divenendo l'uno lo specchio dell'altro".
    "Ho avuto la visione della tribuna di questo Don Giovanni in una notte insonne - racconta il regista Mario Martone -.
    Un'apparizione improvvisa, generata da chissà quale gorgo psichico, qualcosa tra il teatro elisabettiano, una arena spagnola, degli scranni di tribunale: tutti i personaggi dell'opera di Mozart e Da Ponte schierati insieme, in una sintesi sincronica dell'insieme vitale che lo slancio di Don Giovanni fende, conquista e offende, tutti, attori e spettatori allo stesso tempo. Nel sogno la tribuna progressivamente si svuotava, e venivano a galla la solitudine, l'apparizione del castigo e della morte, il crollo, e infine il senso di vuoto che avvolge l'ascoltatore nell'apparente lieto fine dell'opera". Don Giovanni si replica il 15, 19 e 21 gennaio. (ANSA).
   

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