'DeVoti Etruschi' al Museo Civico in collaborazione con Sapienza
Oltre cento terrecotte votive provenienti dalla città etrusca di Veio saranno esposte da domenica 18 dicembre, per un anno, al Museo Civico di Modena nella mostra 'DeVoti Etruschi', allestita in collaborazione con Sapienza Università di Roma. L'ex-voto è un dono dal forte valore simbolico, che accompagna da millenni il rapporto con le entità alle quali viene attribuita la capacità di mutare la sorte. È una pratica antropologicamente sospesa fra religione e superstizione e intercetta archeologia, etnologia, arte popolare e contemporanea. Le terrecotte votive in mostra rappresentano principalmente figure di devoti, statue, busti e volti di adulti e bambini, ma anche parti anatomiche, membra e organi, oltre a raffigurazioni di animali con le quali si chiedeva la prosperità del bestiame domestico. Le terrecotte provengono da un'immensa stipe votiva conosciuta anche come "Stipe Lanciani", messa in luce nel 1889 e tuttora oggetto di studio (del dipartimento di Etruscologia e antichità italiche di Sapienza), un deposito riferibile a una possibile area sacra posta sulla collina di Comunità, nel punto più alto del pianoro di Veio, un luogo di culto importante e frequentato con assiduità per molto tempo, tra l'inizio del quinto e la metà del secondo secolo avanti Cristo, anche dopo la conquista della città da parte di Roma.
La mostra è introdotta da un video realizzato tra il Parco archeologico di Veio e il Museo Etru di Villa Giulia, che dà conto del contesto da cui provengono i reperti, ed è accompagnata da una video installazione che fa rivivere i volti degli offerenti, i devoti Etruschi, rappresentati da oltre cinquanta teste e una grande statua che osservano il visitatore da un pannello incorniciato nel calco del portale dell'abbazia di Nonantola, esposto nella sala, quasi a evocare un luogo denso di spiritualità e nello stesso tempo la funzione di accoglienza di ex voto che le chiese tuttora esercitano. La proiezione restituisce alle teste votive le loro colorazioni originali e la suggestione è rafforzata da un'installazione sonora che richiama con lievi sussurri le dediche rivolte alle divinità in lingua etrusca e latina. (ANSA).