Due anni e due mesi. 'Aggressiva possessività padronale'
La Corte di Cassazione ha confermato una condanna a due anni e due mesi, inflitta in abbreviato a un 40enne di Bologna, D.G.M, per maltrattamenti, stalking e lesioni ai danni della ex moglie. L'imputato, che lavora nell'edilizia, rispondeva di aver sottoposto la donna a violenza verbale, psicologica e fisica, anche davanti ai figli fino a maggio 2017, quando la coppia si separò. E poi di averla perseguitata in seguito con telefonate e messaggi di insulti, minacce anche di morte, pedinamenti e appostamenti sotto casa.
Nei confronti dell'uomo, all'esito delle indagini della polizia, coordinata dalla Procura di Bologna, era stato disposto il divieto di avvicinamento.
Le sentenze hanno ricostruito un'escalation di vessazioni e umiliazioni e una "irrazionale e aggressiva possessività 'padronale' dell'imputato verso la moglie" come scritto dai giudici della Corte di Appello bolognese, che hanno ritenuto attendibili le dichiarazioni della donna.
Ieri la Cassazione ha rigettato il ricorso dell'imputato. Il 40enne, difeso dall'avvocato Fausto Bruzzese, era stato condannato anche a risarcire la vittima, parte civile e assistita dall'avvocato Chiara Rinaldi. (ANSA).