Sanità: linee guida ai Ps per donne vittime di violenza

Emilia Romagna

Per una modalità condivisa di accoglienza tra aziende sanitarie

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Percorsi operativi per l'accoglienza e l'assistenza, spazi protetti e dedicati nei servizi di pronto soccorso alle donne che hanno subito violenza, presenza di un medico legale con competenze specifiche nei principali pronto soccorso in determinate fasce orarie. Sono alcune delle 'Raccomandazioni per l'accoglienza e la presa in carico in pronto soccorso delle donne che subiscono violenza di genere', approvate dalla Giunta dell'Emilia-Romagna.
    Il documento, rivolto prioritariamente ai professionisti dei servizi di emergenza-urgenza coinvolti nell'accoglienza delle donne che subiscono violenza di genere, propone un modello organizzativo per le aziende sanitarie, frutto di un lavoro con medici, psicologi e operatrici dei centri antiviolenza.
    L'obiettivo è creare una modalità di accoglienza e presa in carico omogenea tra le aziende sanitarie, con particolare attenzione al racconto della donna, ad eventuali segnali di violenza pregressa, anche non dichiarata, alla presenza di figli e garantire la continuità del percorso dalla dimissione dal Ps.
    Ulteriore punto di forza del documento è la raccolta dei dati: l'area sanitaria rappresenta infatti un punto nevralgico per il monitoraggio sulla violenza di genere, perché consente di intercettare anche le donne con difficoltà a dichiarare la violenza subita. Nel 2020 in Emilia-Romagna le donne che si sono rivolte in Ps, con successiva diagnosi di violenza, sono state 450 rispetto ad una media di circa 735 per anno nel biennio 2018-2019 (-37,8%) in parte giustificabile dal lockdown. "Questo documento rappresenta un tassello prezioso per migliorare il percorso di assistenza alle donne, già avviato dalla regione, perché agevola le realtà impegnate in prima linea per la loro tutela", hanno spiegato gli assessori alla Salute, Raffaele Donini, e alle Pari Opportunità, Barbara Lori. (ANSA).
   

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