Dopo diversi interventi chirurgici, riesce a parlare e mangiare
A un soldato ucraino di 25 anni, rimasto gravemente ferito a causa dell'esplosione di un proiettile sparato da un carro armato alle porte di Kharkiv, è stato ricostruito il volto dall'equipe maxillo-facciale dell'azienda ospedaliero universitaria di Parma. "All'Ospedale di Parma mi hanno ridato il mio volto!", dice Bohdan, con gratitudine. Il ragazzo era al fronte quando la violenta esplosione gli ha devastato la faccia, riducendolo in fin di vita. E' stato dapprima assistito all'ospedale da campo e operato con l'inserimento di una placca di metallo per una ricostruzione temporanea del danno subito, ma il giovane, sfigurato, non riusciva più a parlare e a mangiare.
Del suo caso, sono venuti a conoscenza Walter Romagnani, presidente dell'associazione 'Vogliamo la luna' di Castelnuovo Monti e Yaroslava Dromina, mediatrice culturale ucraina in Italia da molti anni; si sono messi in contatto con il prof.
Silvano Ferrari per trasferire il ragazzo nell'ospedale della città. "Sapevamo che a Parma poteva trovare un centro di alta specialità - racconta la signora Dromina - e abbiamo ricevuto disponibilità immediata. Grazie al sostegno dell'associazione umanitaria siamo riusciti a farlo arrivare in Italia, garantendogli ospitalità per il periodo delle cure". L'equipe medica ha valutato il caso e programmato diversi interventi chirurgici. "Siamo ricorsi anche alle tecnologie 3D in dotazione alla nostra struttura - spiega Ferrari - costruendo un modello tridimensionale della mandibola e della mascella che ci ha consentito di pianificare con estrema precisione la ricostruzione chirurgica dell'osso e di simulare le varie fasi della procedura chirurgica".
Nel primo intervento, durato 10 ore, è stato prelevato il perone per ricostruire mascella e mandibola. I due successivi sono serviti per rifinire il trapianto e ricostruire il labbro superiore. Ma serviranno altri interventi ancora. "A un mese dalle operazioni chirurgiche ricostruttive, ha riacquistato una buona funzionalità di mascella e mandibola, con la possibilità di riprendere ad alimentarsi e a parlare in modo comprensibile, oltre a un miglioramento estetico del suo viso", sottolinea Enrico Sesenna, direttore dell'equipe Maxilo-facciale. (ANSA).