Schiacciata da fustellatrice, per la morte di Laila vertici azienda a processo

Emilia Romagna
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La famiglia è stata risarcita, 'ma chiediamo giustizia'

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Il gup del tribunale di Modena Barbara Malvasi, dopo una breve camera di consiglio ha rinviato a giudizio gli imputati per la morte di Laila El Harim, operaia 40enne deceduta il 3 agosto del 2021 schiacciata da un macchinario, una fustellatrice, nell'azienda di packaging 'Bombonette' di Camposanto. Il 17 gennaio 2023 andranno a processo Fiano Setti, 86 anni, fondatore e legale rappresentante della ditta e datore di lavoro, il nipote Jacopo Setti, 31 anni, di Finale Emilia, in qualità di delegato alla Sicurezza, e la stessa Bombonette srl in quanto soggetto giuridico.

L'ipotesi di reato contestata è l'omicidio colposo in concorso con l'aggravante di essere stato commesso con la violazione delle norme antinfortunistiche. Ai due imputati si imputa, tra l'altro di aver modificato il macchinario rispetto al manuale d'uso per un risparmio sui tempi di lavorazione. L'avvocato Dario Eugeni, che assiste i familiari della vittima insieme allo Studio3A-Valore Spa nella precedente udienza i era costituito parte civile.

Nel frattempo i congiunti della vittima sono stati tutti risarciti e la costituzione è stata revocata. "Ma anche se la legge ci impedisce di stare e di incidere nel processo - commentano i familiari - ciò non toglie che continueremo a seguirlo da vicino nella speranza che vengano riconosciute e perseguite tutte le pesanti responsabilità dei datori di lavoro, che sia fatta giustizia e che Laila, e con lei tutti noi, possa ottenere almeno un briciolo di tutto quello che si merita. Per noi è come se fosse successo ieri".

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