Ustica: Bologna ricorda la strage, 'Sono stati gli alieni?'

Emilia Romagna
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Dal 27 giugno rassegna di arte per chiedere la verità

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"Sono stati gli alieni?" È la provocatoria domanda che dà il titolo alle iniziative, organizzate a Bologna, per il 42/o anniversario della strage di Ustica. Il 27 giugno 1980 il Dc-9 Itavia Bologna-Palermo si inabissò al largo dell'isola di Ustica, colpito per errore nell'ambito di un conflitto a fuoco del quale non sono mai stati chiariti i contorni e provocando 81 morti.
    "C'è un pezzo di verità importante - dice Daria Bonfietti, presidente dell'associazione dei familiari delle vittime - che deve ancora essere scritta, quello che sappiamo dalle sentenze è che è stato abbattuto nell'ambito di un episodio di guerra aerea. Dopodiché mancano ancora gli autori. Visti i drammi di questo momento nel mondo sarà difficile ricreare attenzione su Ustica, ma visto che quelli a cui ci rivolgiamo sono Paesi alleati che fanno parte della Nato, devono avere il coraggio etico e civile di raccontare quell'indicibile che quella notte hanno deciso fosse quello che dovevano fare".
    Dopo le celebrazioni in Comune a Bologna del 27 giugno, dalla sera stessa partirà la rassegna 'Attorno al Museo', nel giardino del museo dove si trova il relitto diventato un'installazione grazie all'artista Christian Boltanski, morto recentemente.
    Proprio a Boltanski saranno dedicate le iniziative che andranno avanti fino a metà settembre, quando ci sarà un convegno internazionale dedicato proprio all'artista francese. Non mancheranno iniziative di arte contemporanea, performance, concerti, installazioni e rappresentazioni teatrali.
    "Intitolare la rassegna 'Sono stati gli alieni?' è una scelta di provocazione, ma anche di presa di posizione - dice il sindaco di Bologna Matteo Lepore - È importante che oggi la città parli, grazie al linguaggio dell'arte contemporanea ricordando anche Boltanski. Bisogna far sì che il nostro Paese riconosca con giustizia quello che è successo. Quest'anno c'è anche l'dea di un progetto che costruisca una Fondazione che faccia sì che questo patrimonio abbia un futuro".

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